parole sante!!!

Stamattina quando ho sentito il discorso del Papa sull’argomento della crisi economica che ci sta lacerando mi sono sentita felice. Felice perchè avevo avuto subito una sensazione di  profonda felicità quando è stato eletto Papa Francesco. Mi ero sentita bene, di nuovo protetta, di nuovo con una persona che mi piaceva e piaceva a tanti alla guida di un popolo spaventato, impaurito, bisognoso di “abbracci” e amore. E Francesco emana l’amore di Dio come un profumo intorno a se. Ha gli occhi che brillano…ed un sorriso disarmante e sincero.

Ha detto tante cose che ogni giorno di più me lo fanno apprezzare e ringrazio Papa Benedetto XVI e il buon Dio che l’hanno messo a capo della chiesa.

E la frase di ieri….è straordinaria. Pensare alle persone, non ai soldi.

Peccato che invece a questo mondo accade sempre più spesso il contrario.

Quindi ci vuole una guida che ce lo dica chiaramente….che ci faccia pensare…che ci pungoli lo spirito.

Una preghiera stanotte per tutti coloro che amo e per Papa Francesco.

sogni belli a tutti,

smackkk

pendolari…..

http://evbtg.blog.tiscali.it/2012/12/17/i-pendolari-del-cuore/?doing_wp_cron

riporto il seguente testo ricopiato dal blog di evtg:

Da sei mesi fa il pendolare “per motivi personali” dalla Lombardia alla Toscana, e parliamo dei treni, parliamo della Lombardia, della Toscana, del clima padano e di quello toscano. Oggi era bellissimo in Maremma, e lui mi dice che è uscito con la sua compagna a portare fuori il cane e c’erano 19 gradi, mentre a casa sua c’è neve. io gli dico che a Reggio Emilia è nevicato per l’Immacolata e lui mi dice del clima di Reggio, dove ci sono parenti della ex moglie, come se il suo cuore si spostasse sulle linee del treno, tra Milano e Bologna, tra Milano, Genova e Roma… parla, parla di sé, delle ferie che ancora può prendersi, dei viaggi che vorrebbe fare, partendo da Pisa per Sharm (“ma chissà se partiremo… beh il biglietto l’abbiamo fatto…”), passando dalla sua vita precedente, dalla sua donna orecedente, a quella attuale.

Pendolare per amore. Il pendolare per amore viaggia nel weekend e non nei giorni lavorativi. Va verso il piacere e lo lascia, va e lascia l’oasi di calore che si è ritagliato, a differenza del pendolare per lavoro, che fa il contrario, lascia il calore e ci ritorna. Il pendolare del cuore viaggia seguendolo, il cuore, viaggia nella passione, viaggia fino a che non pesa prendere quel treno, ma nel frattempo, fino a che non sentirà la fatica del viaggio, sarà il viaggio più leggero del mondo. Il pendolare per lavoro non ha voglia di parlare di sé. E’ su quel treno, ha una giornata di lavoro davanti, o l’ha appena lasciata, come sempre, ogni giorno uguale all’altro. Il pendolare del cuore invece sa che l’essere lì, su quel treno, in quel momento, ha un significato unico, unico tutte le volte che si ripete.

Faccio centinaia di km per una donna, vado da lei e penso alle mie ferie con lei e inevitabilmente è una vita di organizzazione, di orari, di mezzi di trasporto, è una vita di distanze colmate da internet, dall’iphone… Una vita in cui non potrò mai incontrarti nella pausa pranzo, o mandarti un sms per prendere un caffè con te mezzora dopo. Una vita in cui quel treno mi regala un’eccezione rispetto al quotidiano, uno spazio da costuire e un tempo da trovare.

Questo signore maturo parlava del suo viaggio con la tenerezza di un adolescente e con l’insicurezza di chi vive un amore appena nato e così lontano. Andrai a Sharm a gennaio, con le ferie rimaste e col biglietto scontatissimo che hai prenotato tempo fa, sull’onda dell’entusiasmo di un nuovo incontro? Mi immagino la tua compagna come più giovane, bella, e ammirata. Tu sei un uomo attraente e intelligente, comunicativo, ma hai paura di perderla. Vuoi ancora illuderti, sai che vale la pena fare 5 ore di viaggio per lei, hai ricevuto questo dono e vuoi onorarlo finché puoi. Sei stato sposato, sai che tutte le promesse possono andare in fumo, sai che tutto può crollare. Ma aspetti la sua chiamata, le mandi sms, pensi a lei (“oggi sono un po’ con la testa fra le nuvole, non leggo ma ascolto musica”), a voi, al senso di tutto questo.

I pendolari del cuore. Come me. Come questo signore, come la ragazza che ho incontrato una settimana fa. Su treni improbabili, vuoti, i treni del desiderio, della distanza, della malinconia, di una vita sdoppiata, il dovere in un luogo, il cuore altrove. E tutto l’amore del mondo ad annullare questa distanza. Sto arrivando a Pisa, mi alzo, stiamo per salutarci, squilla il tuo telefono e tu dici “ecco…”. E’ lei, che sta annullando i km che hai percorso da quando vi siete salutati. Ci salutiamo in fretta, buon viaggio, tra uno squillo di telefono e un altro. Buon viaggio. Scendo e penso: spero che ci andrete a Sharm. E penso: spero che andrò in Francia, quest’estate.

Spero che, per i pendolari del cuore, tutti questi km non diventino mai una distanza.

………………

riportato qui perchè chi ama, chi prova un amore profondo nel suo cuore, non conosce distanze.

anime dolci

 Be happy!!!!!

Fantastica la torta che ho trovato nella galleria immagini in una ricerca di cake design.

Nella mia mente si stanno facendo tantissimi passi avanti….dentro di me c’è un vulcano di pensieri nuovi, voglia di fare, creare cose belle. Ho voglia di trovare un hobby che mi rappresenti…le cose che mi piace fare di più sono il giardinaggio, cucinare, e ammiro immensamente tutti i lavoretti che donne straordinarie riescono a tirare fuori dalle loro abili mani e fantasiose menti. Che braveeeeee!!!!

sto costruendo la donna che vorrei essere.

voglio fare la cake designer della mia vita.

tirare fuori la cosa più bella e dolce che il buon Dio mi ha regalato dandomi la possibilità di sfruttare gli ingredienti che ho sottomano: le mie mani, i miei occhi, la mia curiosità, la a voglia di fare cose belle e buone!!!

 

questa è una meraviglia….ma ci sono altre milioni di milioni di creazioni stupendissime!!!!

debbo proprio darmi da fare!!!

quindici giorni fa ho comprato un coppino per servire la pasta, a forma di cuore.

Ho servito in tavola delle fettuccine paglia e fieno in forma di cuoricino con una pennellata di sugo rosso sopra…il mio primo lavoretto con la pasta!!! mio figlio gli ha anche fatto la foto, magari me la faccio passare e la posto qui!!!

tutti a tavolaaaaaaaaaaaaa

esperienze

Quante volte ho scritto in questo blog che c’è sempre da imparare…che vivo questa vita sempre come se fossi sui banchi di scuola.

E qualcosa ho imparato. Oltre alla bellezza della vita…della quale ogni istante bello o brutto è preziosissimo…anche cose meno belle.

oggi facendo un discorso mi sono ricordata di una di queste cose che ho appreso durante il cammino.

ho appreso che ci sono amici che nonostante l’affetto che provano per te…ti usano per provare emozioni per interposta persona.

loro non rischiano niente…ma ti caricano. ti spingono e sollecitano a compiere azioni talvolta anche “rischiose” e negli occhi gli leggi quel desiderio di fare e disfare che loro hanno la viltà o la furbizia di evitare.

e poi ti sono accanto…e ti succhiano i resoconti….a quel punto ti rendi conto del motivo che li aveva spinti a consigliarti di agire in un certo modo…perchè se la vicenda ti porta a cacciarti nei guai…ti fa soffrire…ti fa stare male…si eclissano.

gli va bene finchè cavalchi il difficile destriero e ti vedono sudare le sette camicie per rimanere in sella.

se poi cadi….fatti tuoi.

ed è triste avere amici così…amici che ti dicono “ma si…dai…infila la testa dentro la bocca del leone, è divertente, è un’esperienza, goditi la vita, cosa vuoi che succederà mai, basta che  ti va di farlo e fallo…non pensare ai rischi ed alle conseguenze…vivi l’oggi. ecc…ecc…peccato che spesso capitano amici che dicono a te di fare questo e quello e loro non lo farebbero mai.

loro non rischierebbero.

ma mandano te allo sbaraglio per vedere come và.

tanto la pellaccia non è la loro.

tanto se va storto..loro spariscono.

distinguerli prima non è possibile….purtroppo no. è un’esperienza che va vissuta fino alla fine, fino alla consapevolezza dell’essere stati in qualche modo usati…e lo capisci da piccole sfumature…e dalla sparizione dell’amico quando perdono interesse.

ben diverso dai veri amici…quelli che se anche ti consigliano azioni azzardate…poi te li ritrovi lì a leccare le tue ferite. A soffrire con te.

non sei diventato noioso solo perchè non hai più nulla da raccontare della tua storia anzi….ti abbracciano con ancora più forza e coraggio.

ti sostengono anche nel momento della disfatta….e sono prontissimi a fare di nuovo il tifo per te appena ti sei rimesso in sesto.

per fortuna ho anche una carissima amica così….cara Ass…con te ne abbiamo passate tante…ma siamo sempre unite nel raccoglierci i cocci.

ti voglio bene cucciolotta….anche se ti lamenti che faccio passare secoli senza cercarti!!!

e adesso ti chiamo! smack

 

L’orologio

L’orologio, il dio sinistro, spaventoso e impassibile,

ci minaccia col dito e dice: Ricordati!

I Dolori vibranti si pianteranno nel tuo cuore
pieno di sgomento come in un bersaglio;
il Piacere vaporoso fuggirà nell’orizzonte
come silfide in fondo al retroscena;
ogni istante ti divora un pezzo di letizia
concessa ad ogni uomo per tutta la sua vita.
Tremilaseicento volte l’ora, il Secondo
mormora: Ricordati! – Rapido con voce
da insetto, l’Adesso dice: Sono l’Allora
e ho succhiato la tua vita con l’immondo succhiatoio!
Prodigo! Ricordati! Remember! Esto memor!
(La mia gola di metallo parla tutte le lingue).
I minuti, mortale pazzerello, sono ganghe
da non farsi sfuggire senza estrarne oro!
Ricordati che il tempo è giocatore avido:
guadagna senza barare, ad ogni colpo! È legge.
Il giorno declina, la notte cresce; ricordati!
L’abisso ha sempre sete; la clessidra si vuota.
Presto suonerà l’ora in cui il divino Caso,
l’augusta Virtù, la tua sposa ancora vergine,
lo stesso Pentimento (oh, l’ultima locanda!),
ti diranno: Muori, vecchio vile! È troppo tardi!
Charles Baudelaire – L’orologio (I fiori del male)

oggi ho imparato….

Caro Diario,

ti racconto quello che ho imparato oggi. Sto vivendo questa giornata di festa in casa, tranquilla ….serena, sempre innamorata, sempre in tensione perchè quando ami la paura di perdere le persone a cui tieni è una costante. Si, non tutti vivono con questa paura.

Questa paura di perdere chi ami se la ritrova addosso cucita come una seconda pelle chi ha perso.

Chi ha perso inaspettatamente una persona cara. Ieri c’era e domani non c’è più.

Vivere esperienze come queste…dolorose…insegnano. Insegnano il valore di ogni singolo giorno, di ogni singolo respiro. Insegnano l’amore per quel che appare ovvio, scontato.

Ma non finisce qui.

Questa paura di perdere chi ami se la ritrova addosso cucita come una seconda pelle chi ha perso anche la serenità che qualcosa possa accadere  anche nello scorrere della vita.

Per esempio una mia collega ha un figlio che ama la velocità con la macchina, ama la vita spericolata…e diverse volte ha ricevuto telefonate di incidenti capitati più o meno gravi.

Non dorme mai serena…dopo una serie di questi incidenti. Come non capirla?

E per ultimo….last but not least…..c’è la paura di perdere chi ami perchè ti ha lasciato.

Perchè ad un certo punto della vita ha intrapreso un percorso senza di te. E tu ti sei ritrovata/o solo. A chiederti cosa avevi sbagliato, perchè eri stata lasciata…perchè eri stata tradita.

Esperienze come queste creano un danno all’anima..ferite…ma contemporaneamente regalano una percezione dell’esistenza più intensa.

E’ tutto a tinte più forti. Tutto è più importante, le persone che ami sono pezzi del tuo cuore.

Ma non è questo quello che ho imparato oggi. Le cose scritte le ho imparate da bambina, e poi da donna.

Oggi ho avuto la fortuna di ascoltare l’intervista di un uomo in tv. Un uomo che da bambino era stato affidato ad un orfanotrofio e nel cuore ha sempre serbato il sogno di aiutare bambini come fu lui un tempo. Bambini che hanno bisogno di aiuto. Materiale ed affettivo. La vita di quest’uomo è stata un campo fertile che lui ha coltivato con passione e forza…e che gli ha dato tanti buoni frutti. E lui ha realizzato il suo sogno. Creare un posto per aiutare i bambini. Ha costruito un centro per bambini in Africa.

Cosa è stato in particolare che mi ha colpito?

La spiegazione della scelta.

Quest’uomo ha raccontato di aver inizialmente costruito un centro in africa, ma le continue guerre civili avevano raso al suolo tutto il suo lavoro.

Coraggiosamente non si è dato per vinto.

E penso’ di creare un’altro centro in altri posti del mondo bisognosi di aiuto.

E girò per vari paesi dell’america latina. Argentina, Brasile, Cile.

Ma tornò a costruire il suo nuovo centro in Africa. E perchè?

Perchè ……e questa cosa ancora mi emoziona….perchè in fondo i poveri dell’america latina sono quasi ricchi paragonati ai poveri d’africa.

Poche parole….acqua, corrente elettrica, strade, luochi di raccolta rifiuti.

Cosa significa? Significa che con i suoi occhi quell’uomo ha visto la differenza che c’è chi ha queste cose e chi non ne ha. In africa non c’è acqua, per una riserva d’acqua pulita ci sono bambini che debbono percorrere chilometri.

In africa non c’è l’illuminazione, non c’è corrente elettrica diffusa nel paese.

In africa non ci sono strade, percorri chilometri e chilometri su sentieri sterrati in mezzo alla savana.

E in africa non ci sono raccolte di rifiuti di ricchi che buttano tanto cibo da loro inutilizzato che viene raccolto dai poveri.

 Insomma…ho imparato che ci sono poveri…e ci sono poveri più poveri di altri poveri.

E bisogna fare come quest’uomo per rendersene conto.

Guardare il mondo con occhi aperti, cuore pulito e semplicità. In questo modo vedi cose che altrimenti non si vedono.

Questo ho imparato oggi: che abbiamo paura di perdere il nostro “benessere”…ma siamo ricchi, ricchissimi.

Il problema è che viviamo in un  pezzo di mondo che vuole sempre di più.

 

Ho scelto questa foto perchè mi piace guardare al futuro, ai risultati che si possono raggiungere …invece delle tante immagini di bimbi emaciati, denutriti..preferisco guardare al bello che uomini straordinari realizzano.

Si può fare.