pensieri su…perchè non rallentiamo??

Ho letto un post…toccante, molto toccante

http://dolphin.blog.tiscali.it/pv1656453/

….leggendo questo post…ho sentito una stretta al cuore.
Tanti ricordi, sensazioni vissute sono tornate alla mia mente e detto-fatto…ho cominciato a scrivere.
…nella vita più o meno tutti indossiamo delle maschere, bisogna essere sempre efficienti, produttivi…altrimenti sei fuori.
e quando ti senti fuori dal meccanismo…cerchi di non darlo a vedere, cerchi di rientrare in fila come se dovessi solo reinserirti nel trenino dei festeggiamenti di capodanno.
poi..ti rendi conto che non ce la fai.
o forse lo sforzo è eccessivo per te, forse pensi che non ne vale la pena…passerà…
..quasi ti dici che per fortuna non si sono accorti che tu sei uscito dalla fila e sei lì di lato con il fiatone.
Non ce la fai a correre come gli altri.
speri che sia per poco..che passi, che non se ne accorga nessuno, o che un evento miracoloso ti dia l’opportunità di reinserirti…tra quei volti che sanno cosa fare, quando farla, come farla e dove andare.
Tu – sei fuori posto e basta.
..basterebbe rendersi conto che in realtà… tutti fanno una faticaccia incredibile, e se chiedessi una mano..in tanti ti aiuterebbero…basta aver il coraggio di dire: NON CE LA FACCIO DA SOLO, AIUTATEMI ..
non è vero che il mondo è tutto cinico, no, non lo è.
Ma và di fretta…corre…corre troppo…e non tutti ce la fanno a stargli dietro.
Perché non rallentiamo un po’ tutti?
Io…devo ringraziare Mv per l’umanità che mi ha donato…un’umanità fatta di lacrime, di ferite, crepe nella mia corazza di mentalità medio-borghese.
Sono stata per anni considerata una perfettina…coprivo tutti i miei ruoli sociali al meglio… a scuola, in famiglia, al lavoro, con gli amici.
Sempre stata una persona responsabile, affidabile, efficiente, comprensiva, pronta ad aiutare tutti. Questo era diventato il mio ruolo sociale.
Impossibile pensare di uscire da questi binari.
Chiusa nella mia torre d’avorio…vedevo il mondo intorno a me, e la mia sensibilità mi faceva provare dolore e cordoglio per le sofferenze altrui…ma…ora comprendo la differenza.
Se non hai mai provato certe cose…non puoi realmente comprendere.
Ricordo un avvenimento narrato in un libro meraviglioso (Più grandi dell’amore D. La Pierre) Madre Teresa inaugurava uno dei suoi centri a New York e vietò alle sue suore la doccia calda ed altre comodità: se non hai mai provato la fame..se non hai mai provato il freddo…se non hai visto tuo figlio morire di fame e malattia…non sai cosa sia la povertà (e qui tanto ci sarebbe da dire…sui nostri sperperi…ma è come aprire una voragine senza fondo)
insomma…non mi rendevo conto che il mondo intorno era pieno di gente come me…tanti, veramente tanti (per non dire tutti…sembra sempre brutto generalizzare) con indosso una maschera.
Appena la mia è caduta frantumandosi in mille pezzetti…ho umilmente confessato, mostrato la mia fragilità umana, i miei errori, la mia debolezza…ho visto aprirsi davanti ai miei occhi un mondo nuovo.
Un mondo vero, fatto di palpitidi dolore, di gioia, di sensazioni e sentimenti celati.
Uomini e donne si sono svelati…racconti di realtà inconfessabili, di presunte colpe, di accomodamenti di realtà scomode.
.. vedi un mondo nuovo…come se invece di vedere un bel giardino all’italiana tutto ordinato passeggiando attraverso i vialetti…diventassi miracolosamente piccolo…come un insetto e ti rendi conto di quanta vita e quanto disordine regna tra le piccole foglie, tra i rami.
Quando si pensa di togliersi la vita….farlo o non farlo dipende solo dal coraggio..(coraggio di continuare a vivere, non di andarsene. Ho sempre sentito come un gesto codardo il togliersi la vita e lasciare gli altri a porsi mille domande)..intanto ci hai pensato…e perché?
Perché ti senti solo.
Ti senti solo, inadeguato, incompreso…pensi che è inutile…non ce la farai mai a reinserirti nel giro, e magari pensi che per agli altri se ci sei o non ci sei…. non fà differenza, anzi…ti dici che staranno anche meglio senza di te.
Ma se guardi meglio….vedi che tutti come te annaspano, faticano…cadono e si rialzano.
Si…carissimo/a la soluzione è tutta là…gettare via questo maledettissimo orgoglio che ci vorrebbe diversi da come siamo…la via d’uscita è accettarci con i nostri errori, i nostri difetti, i nostri limiti, le nostre voglie, i nostri desideri.
Cerchiamo di non essere i primi a colpevolizzarci.
Ricopio una frase del mio penultimo post:
La colpa non esiste
se non nella misura
in cui noi stessi l’abbiamo creata.
Siamo noi, perciò, che dobbiamo distruggerla.

…perciò ascoltiamoci…troviamo sempre tempo per tenere transitabili i ponti che uniscono le “isole nell’oceano della solitudine”
ecco..il tempo è volato e devo fare milioni di cose!
ma… adoro dedicare tempo allo scrivere un bel po di pensieri buttati giù alla rinfusa… si sà….sono fatta così.
ecco quello che penso – come lo penso – con umiltà.
Smack

zumpappero zumpappà

ricetta per far tornare il sorriso:
– telefonare a qualcuno che ti vuole bene e ti fà ridere;
– ricevere telefonate da qualcuno che si preoccupa per te (grazie Mary);
– mandare almeno una decina di sms a tutti gli amici;
– smangiucchiarsi svariati dolcetti…magari al cioccolato;
– leggere i commenti che ti scrivono amici blogger (Vi voglio bene!!!);
– leggere post di vario contenuto…il mondo è bello perchè è vario!
– ascoltare tanta ma tanta buona musica;
– abbracciare e sbaciucchiare piccola freccia;
– fare una bella passeggiata in buona compagnia;
– sorridere a tutti quelli che incontri;
– pensare che chi ami…in fondo ti ama…anche se te lo dimostra in
un modo tutto suo;
– varie a piacere.
…et voilà…il gioco è fatto!

smack

campi di papaveri….


La colpa non esiste
se non nella misura
in cui noi stessi l’abbiamo creata.
Siamo noi, perciò, che dobbiamo distruggerla.
Se scegliamo di fare il male,
il male esiste
finché noi stessi non lo distruggiamo.
Il bene non possiamo farlo,
perché è il respiro stesso dell’universo:
ma possiamo scegliere
di respirare e vivere in esso
e con esso.
K. Gibran

….ma scegliere talvolta è difficile.
capire…cosa è bene e cosa è male…

Se fossi una manciata di fertile terra…
sicuramente sarei cosa buona.
Se fossi prato di papaveri…
sicuramente sarei cosa buona.
Se fossi profumo di olendri in estate…
sicuramente sarei cosa buona.
…ma sono solo una donna…
idee, pensieri, sentimenti…

Voglio vivere la realtà.
Meglio che descrivere
con verosimiglianza il fuoco
è essere un piccolo tizzone vivo.
Voglio, prima o poi, semplicemente vivere
ciò che dico,
discorrere con la gente.
Voglio fare l’insegnante.
Poiché sono stato così solo,
voglio parlare a quelli che sono soli.
K. Gibran

…no…non voglio fare l’insegnante…
ma l’allieva.
La vita ha ancora molto da insegnarmi,
tante cose devo imparare,
tanto del mondo intorno devo ancora capire.

….sono triste, … sogno di perdermi in campi di papaveri.

lacrime di pioggia

….e così hai deciso di andare da lei, dalla tua ultima conquista.
sono proprio stata sfortunata…e tu che ti inca**i quando dico che il mio alter-ego è Paperino…simpatico ma sfortunato.
Andasti da lei, tu sai di chi parlo. Sai? tu la chiami “l’amica tua”…non la conosco, ma le voglio bene, abbiamo vissuto entrambe tanto dolore, anzi…forse lei è stata più male di me…
sei stato con lei non una ma diverse volte…ci hai passato giorni belli, avete provato sensazioni bellissime, cucinato insieme…vissuto anche se per poco insieme… per me i racconti di ciò che facevate insieme.
…poi c’è la “ragazzina” come la chiami tu…lei può venire da te quando vuole…si, ok…ti ha messo nei casini (chissà perchè la cosa non mi stupisce più di tanto)
e adesso….l’ultima arrivata (sò che è brutto chiamarla così, non lo merita,…ma non saprei definirla in altro modo)… e vai da lei.
ricordo due anni e mezzo fà…mi dicesti verrò da te…anche solo per prendere un caffè e salutarti all’aeroporto.
Stò ancora aspettando…no…non ti aspetto più.
ormai la sensazione predominante in questo momento è la nausea.
Ho voglia di vomitare la mia vita…questi ultimi anni di vita.
e pensare che sono stata anche molto peggio di così..
ma tu non lo sai.
Non sai i sabati mattina trascorsi a provare a chiamarti ogni 2 minuti…
a non voler vivere perchè quel maledetto telefono non mi faceva sentire la tua voce.
Tu non sai quanta gente cercava di sollevarmi dal mio dolore…
ricordo mattine nelle quali passavo il tempo rispondendo al telefono, mia sorella “come stai?”….io cominciavo dicendo “così-così”… poi…raccontavo due cose…cominciavo a piangere…lei cercava di distrarmi finchè stavo apparente meglio…e mi salutava.
…pochi istanti di solitudine e ricominciavo a stare male…e mi chiamava qualcun’altro…Max, Paola, A., A….insomma tutte le persone che sapevano quanto stavo male.
mi veniva quasi da ridere pensando che se si fossero incontrati tutti insieme e avessero capito quanto in realtà stavo male…mi avrebbero ricoverato per depressione,…invece sono riuscita a non perdermi del tutto,
merito del mio saper apprezzare, ingigantire ogni microscopico avvenimento bello.
passavo interi sabati mattina in questo modo…e ringraziavo Dio di avere così tante persone che mi volevano bene…ma a me …mancavi tu.
e con tutti la stessa storia…fingevo di stare meglio per non farli preoccupare…ma non riuscivano a farmi stare bene.
Poi…sentivo te. E come sentivo la tua voce…guarivo. Non avresti mai creduto quanto ero stata male…non l’avresti mai capito.
Allora non ti dicevo nulla…per te ero quasi sempre allegra e sorridente.
Sorridevo ogni volta che mi raccontavi di questa o di quella…tu non vedevi gli occhi tristi…sentivi solo la mia voce mascherata… anzi…sempre meno la mia voce…ho imparato ad ascoltarti e basta, comprendevo che in fondo … quello che avevo da dire io non ti importava assai.
e così facendo mi autodistruggevo. La stima per me stessa si consumava in modo proporzionale a quanto nutrivo il tuo ego, eri sicuro di trovarmi … mentre io impazzivo dal terrore di perderti ogni istante della mia vita.
Vorrei far uscire da me tutto…ogni ricordo…
vorrei piangere fino a trasformarmi in un ruscello di lacrime…
vorrei capire dove ho sbagliato…
vorrei capire se l’errore è stato amarti al punto di accettare quella domenica mattina che tu mi mettessi dopo di lei.
si…è stato in quel momento che ti ho perso.
o forse è stato in quel momento che ho capito…
capito che……sono solo un porto nella tua vita, un porto dove hai attraccato in un momento particolare nel quale avevi bisogno di una come me, una che non chiede niente e dà tutto ciò che può.
forse in una sola cosa sarò diversa: l’unica che non ha condiviso tutto te stesso, l’unica che non ha sentito il profumo della tua pelle, l’unica che non ha potuto addormentarsi al tuo fianco e svegliarsi vedendoti accanto.
sto’ piangendo…piango per ciò che ho perso…così stupidamente, inconsciamente..o consciamente…non lo sò più.
Piango per aver perso qualcosa che ho avuto, che abbiamo avuto solo nei nostri sogni.
sento…so’ che stò per perderti…lo sento…
verissimo…ho creduto la stessa cosa un’infinità di volte…e mi sbagliavo.
ma sento che io…sono IO che ci credo sempre meno.
sono io che sono stanca di lottare.
…magari adesso stai parlando con lei…o forse non stai pensando nè a me nè a lei…
dovrei sentirmi una stupida…ma sai…stranamente mi sento un’eroe.
Piccola freccia poco fà mi ha detto non ti tenere le lacrime…falle uscire tutte. cavoli…si vede così bene che stò per esplodere?
l’ho abbracciato ed ho cominciato a piangere…
un eroe perchè? perchè adesso pensi ad andare da lei, pianifichi il tuo futuro …mentre mesi fà parlavi con me e dicevi che volevi morire (ricordo…ero all’ufficio iva, mi chiedesti cosa faresti se non mi sentissi più? sono rimasta senza parole…ed hai capito quanto eri importante per me…)…e qualcosa mi dice che il cambiamento un pochino pochino dipende anche da ciò che ti ho dato.
lasciami almeno questo…almeno questo pensiero bello…almeno questo non me lo togliere.
…come Pierrot….tra poco tornerò a sorridere…e sulla guancia il segno di una lacrima.
tutto questo per la telefonata di stasera…ma questo…è un altro post.

paura d’amare…sono stanca


…è un bel pò che non scrivo.
Non perchè non ne avessi voglia, non perchè non avessi nulla da scrivere, ma per il semplice fatto che la giornata dura solo 24 ore.
Un po’ pochine per tutto ciò che vorrei fare.
Al lavoro cerco di non entrare…o meglio di limitare al minimo gli accessi.
Ho tante cose da fare…e non mi và di trovarmi con troppi arretrati e poi…è un primo piccolo passo concreto per rifare ordine nella mia vita.
Ogni tanto dei pensieri importanti li annoto sulla mia agenda…si, confesso che ho preso per gli appunti di quest’inverno un’agendina scolastica dei famosissimi Diddl, vedere quei faccioni sorridenti mi fa’ stare meglio.
bhe’…il 15 ott ho scritto così:
stò benino, la mia vita prosegue come se fossi legata ad un gioco acrobatico…uno di quelli nei quali ti chiudono dentro ad una specie di sfera che è legata a delle corde elastiche…tirano…e poi mollano.
La sfera comincia a rimbalzare qua e la, in alto e in basso…all’impazzata.
La mia fortuna è che le mie corde elastiche, ovvero i sentimenti scambievoli che mi legano alle persone care, vicine o lontane, sono molto robuste, quindi…resto sempre legata.
Frastornata, sbattuta,…ma non mi perdo.

Ovviamente l’artefice principale dei miei rimbalzi tra alto e basso è sempre MV.
E’ stato capace nel giro degli ultimi dieci giorni di chiedermi di passare con lui una settimana…”per chiudere degnamente qualcosa o per cominciare qualcosa di nuovo” (parole sue), poi…di ritrattare il tutto perchè…bhe’..il perchè è sempre lo stesso…perchè “non vuole farmi del male”.
Nel frattempo comunque non si è privato della gioia di raccontarmi di una delle tante altre…lei ha preso tutti i Cd delle raccolte dei suoi cantanti preferiti…cosa che io non ho mai fatto…anzi ho la colpa imperdonabile di ascoltare anche Renato Zero.
approposito…adesso stò ascoltando Mrs Robinson (Simon & Gurfunkel…) ricordi quando dicesti che li avevi inventati tu??
Non ho replicato…penso sia inutile precisare che … si…verissimo che sei tanto nelle tue canzoni…ma…non è là che ti si deve trovare.
come dirti che si possono avere mille dischi in casa…ma non versare mai una lacrima ascoltandoli,non ridere per quel disco tanto allegro, non stare piegati in due dal dolore perchè manchi tu?
Come avrei potuto descriverti la delusione che ho provato comprendendo che…quello che dicevi di voler condividere solo con me…a quanto pare lo stai dicendo a metà della popolazione femminile italiana?
Come dirti che ti amo per ciò che sei tu…non per i testi delle tue canzoni preferite?
si…vero, tu parli attraverso i testi.
ma…alcuni momenti…che tu hai dimenticato…non erano canzoni, erano la tua vita….ed io c’ero, lontana ma c’ero.
ora mi rimproveri di non trovarmi mai quando hai bisogno di me…
bhe’…tu forse hai dimenticato quei momenti, io no.
ogni tanto rileggo alcuni sms…non li cancellerò mai.
sono loro …solo loro che danno un senso a tutto il dolore che ho provato.
….quelle parole mi aiutano a non pensare che …
“ho seminato al vento perchè ho amato chi non m’ama”
no…non ho seminato al vento.
Ti ho amato…e questo sentimento…che si stà perdendo perchè tu hai voluto così…(anche se…da bravo pescatore…sai come tenermi all’amo, non vuoi che la tua preda fugga via…) è stato così bello…così profondo…ho lottato così tanto contro tutto e contro tutti…che non potro’ mai rinnegarlo.
Sono quasi tre anni che mi sento ripetere da tutti…e per primo da te…che devo lasciarti stare…che mi avresti portato solo lacrime.
te l’ho detto venerdì…non ci voleva un mago per fare questa previsione, anche se io l’ho capito solo da pochi mesi…
sapevi a cosa mi stavi portando…lo sapevi.
Non bisogna avere dei super-poteri per sapere che se pianti un pugnale nel cuore di qualcuno gli farai molto male…no…non occorrono super-poteri.
Avevi capito che non ero una persona a cui era “giusto” fare del male (come se ci fosse qualcuno che se lo merita), ma non avevi forza per cacciarmi via da te…me lo hai ripetuto un sacco di volte.
allora hai cercato di allontanarmi…ma come dicesti tanto tempo fà….sono come un lombrico: hai cercato di tagliarmi la testa tante volte…ma sono sempre rinata….e ti sono sempre vicina, anche se non sai quanto dolore ogni volta…
Tu non mi vedi più, non mi ascolti più…io parlo ormai sempre meno.. perchè dovrei parlarti?
sei troppo occupato a ….. fare tutto ciò che ti pare.
tu che talvolta dimostri di avere un cuore grande come il pianeta Terra.
Tu che non sai vedere un cagnolino randagio senza adottarlo temporaneamente per poi trovargli un padroncino…
tu che non puoi resistere senza proteggere e difendere chi non può o non sà difendersi da solo…
tu che non puoi impedirti di restare accanto a chi ha più bisogno di te…anche se perdi qualcos’altro a cui tieni tanto….
venerdì mi hai ripetuto che sono stata l’ultima alla quale hai detto “Ti amo”…e poi…hai precisato che è tanto che non me lo dici più… verissimo… è tantissimo.
per la verità è diventato anche molto raro che mi dici di volermi bene…ma questo ormai l’ho capito senza sentirtelo dire…mi basta sapere che ci sei.
Un cruccio è …….che forse sono rimasta con la paura d’amare.
non ho chiuso il cuore in scatola…no…non sono tipo da arrendermi.
ma ho paura….paura…tanta.
…meglio fingersi acrobati che sentirsi dei nani…sempre questa frase.
…ripensando a queste parole ho messo Masini…”paura d’amare”
no…bisogna dire no…
per non morire qui…
in questa nostra età di giorni inutili e violenti…
no….bisogna andare via da questa libertà,
da questa ipocrisia…
guardare avanti
e non avere paura d’amare…
ora basta con questi lamenti
sono grande lo sò
devo uscire di gabbia
-noi vogliamo dagli altri
e non diamo mai niente –
ora basta con questi giubbotti di rabbia
come un sogno la notte si scioglie nell’alba
è la storia di sempre bisogna sbagliare
e portare la vita e pagarne la colpa
e trovare ogni giorno il coraggio
di avere…paura d’amare…
paura d’amare…
– no – bisogna dire no –
e non buttarsi via nell’infelicità di una vita a fari spenti…
no..la verità non c’è
rinascere si può
ognuno ha dentro se un grande vuoto da colmare
che è soltanto paura d’amare.

non ho solo paura d’amare…ma anche paura di lasciarmi amare…paura di fare del male come ne è stato fatto a me…
per questo F. ti ho detto che voglio essere un “cavallo libero”…so’ che è troppo tardi…e so’ che non voglio farti male.
spero di non pentirmi mai…di aver come dici tu…averti permesso di innamorarti di me.
anche tu sei un elastico della mia vita…di qua e di la…
e poi…altri elastici…corde che mi tengono legata…altre che mi tirano…e piccola freccia abbracciato a me…
sono stanca…in effetti sono un po’ stanca…
come faccio a fermarmi e sciogliermi?
ma soprattutto…voglio sciogliermi? e da chi?
amo troppo tutti per separarmi da loro…anche se ….prima o poi le corde si spezzeranno…
la mia colpa è amare….ma è una colpa dalla quale non voglio separarmi.
voglio continuare a sorridere…ogni volta che posso,
e voglio sognare…ogni volta che posso.

ricorda sempre

Il paradosso del nostro tempo nella storia è che abbiamo edifici sempre
più alti, ma moralità più basse, autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti.
Spendiamo di più, ma abbiamo meno, comperiamo di più, ma godiamo meno.
Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole, più comodità, ma meno tempo.
Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso, più conoscenza, ma meno
giudizio, più esperti, e ancor più problemi, più medicine, ma meno
benessere.
Beviamo troppo, fumiamo troppo, spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo
poco, guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo, facciamo le ore
piccole, ci alziamo stanchi, vediamo troppa TV, e preghiamo di rado.
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco e odiamo troppo spesso.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.
Siamo andati e tornati dalla Luna, ma non riusciamo ad attraversare la
strada per incontrare un nuovo vicino di casa.
Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno.
Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori.
Abbiamo pulito l’aria, ma inquinato l’anima.
Abbiamo dominato l’atomo, ma non i pregiudizi.
Scriviamo di più, ma impariamo meno.
Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni, per produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.
Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta, grandi uomini e
piccoli caratteri, ricchi profitti e povere relazioni.
Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi, case più belle ma famiglie distrutte.
Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta, della
moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei corpi sovrappeso e
delle pillole che possono farti fare di tutto, dal rallegrarti al calmarti,
all’ucciderti.
E’ un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina e niente in magazzino.
Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa lettera, e in cui
puoi scegliere di condividere queste considerazioni con altri, o di
cancellarle.
RICORDA SEMPRE:
la vita non si misura da quanti respiri facciamo,
ma dai momenti che ci tolgono il respiro.

questo è il testo di un’e-mail che mi è arrivata stamattina,
tante cose vorrei aggiungere e commentare.
…una cosa ci tengo ad aggiungere subito a questo elenco, proponendomi di tornarci su per ulteriori riflessioni.
viviamo in una società che dimentica…dimentica facilmente.
dimentica la gratitudine, i torti fatti ..
dimentica di essere “un piccolo pezzo di un grande universo”
e dimenticando..non si migliora
io ho paura di dimenticare…dimenticare di dire grazie, dimenticare volti, gesti, odori, momenti particolari, il bene e il male che hanno segnato la mia vita.

.

ho la fortuna di avere un datore di lavoro che di fronte ad un errore di un dipendente…certo…prima si arrabbia un po’..poi vedendo il colpevole contrito…ti sorride e ti solleva dicendoti che in fondo…sbaglia chi fà, solo chi non fà nulla non sbaglia mai.
ecco…pensandoci un attimino…adesso vorrei non fare nulla.
Se non facessi nulla della mia vita, inevitabilmente non sbaglierei.
Non farei soffrire nessuno, nessuno passerebbe giornate storte, nessuno passerebbe per causa mia quello che in precedenza ho passato io.
Sono scesa per il pranzo…le mie colleghe si sono raccomandate…prendi il panino piccolo per la dieta.
la dieta…si…la dieta.
Ok…mi sto’ lasciando andare tantissimo…ma che mi importa della dieta?
per chi, per cosa dovrei dimagrire?
stamattina mi veniva da piangere leggendo l’e-mail di una mia amica con la quale sono uscita mercoledì scorso.
Abbiamo passato una bella serata, ho chiacchierato…sorriso.
Ma…chi mi vede..vede cosa sto’ diventando.
e lei…anche lei mi vuole bene.
…ecco uno stralcio:
“”Volevo dirti una cosa che vorrei che tu facessi, vorrei che tu pensassi
piu’ a te stessa: dieta, parrucchiere, trucco, vestiti, scarpe, accessori
ecc…….. non c’e’ bisogno di esagerare sai! Basta che una parte del tuo
tempo libero lo dedichi a te devi sentirti bene con te stessa come qualche
anno fa’, ricordi.
Scusa questa mia richiesta che sembra quasi un imposizione, ma ho visto
che ti stai lasciando andare, e cio’ mi dispiace molto.
Mi prometti di iniziare con la dieta? Per adesso basta. Ciao a presto””

mi sà che ci stò girando intorno…non voglio arrendermi…ma …mi sà tanto che se non mi decido ad andare da uno psicologo…non risolvo.
Di amiche e amici ne ho tanti…ammiratori/innamorati ne ho (poi…cosa gli piacerà questo ancora non l’ho capito)…
insomma cosa mi manca?
mi manca ….non lo sò.
….
mi sento in colpa…con gli altri…con il mondo…con me stessa.

venne la notte….


Venne la notte di quel primo giorno,
e grata di aver
tanto – sopportato –
all’anima chiesi di cantare –

Ma lei rispose che le corde erano saltate –
l’archetto – polvere di atomi –
Così a ripararla mi ci volle
fino alla mattina del giorno seguente –

E poi – un giorno immenso,
come due ieri,
riversò il suo orrore sul mio volto –
fino a bloccarmi lo sguardo –

La mente prese a ridere –
Parlavo a vanvera – come una folle –
e sono anni ormai, ma da quel giorno –
la mente mia ridacchia, come una piccola sciocca.

Qualcosa di strano – dentro –
quella che ero –
e quella che sono, adesso – due cose divise –
potrebbe questa essere – Pazzia?

(Emily Dickinson 1862)

vorrei un mondo leggero…fatto unicamente di colori, note e poesia…dite che è pazzia?

………


stasera alcuni eventi mi hanno portato un velo (hemmm…veramente più che un velo è una coperta imbottita) di tristezza.
…….ho tanto desiderio di piangere…tanto.

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
(E. Montale)

fanno male i cocci di bottiglia…fanno male quando ti feriscono.

“…e tutte le persone vivono non in ragione dell’attenzione che hanno per se stesse, ma per l’amore per loro che è negli altri.”
(Tolstoy)

…..quanta verità c’è in questa frase, quanti di noi vivono per amore….solo per amore, ma…quanto è difficile amare.

Capita.
capita…
che passi all’improvviso la voglia di ridere.

pensieri felici

…finalmente inizio a cogliere i frutti della mia tattica anti-lacrime.
Mi sono circondata ( anche a prezzo di derisioni, ma che mi importa???)di cose che mi piacciono e mi fanno stare bene.
sulla tastiera del mio computer ho attaccato Ciottolina, è carinissima e mi sorride mentre gattona;
mi affaccio dalla finestra (quando posso) e vedo il giardino di sotto infestato dalle nascenti piante di mimosa (sarà una sciocchezza…ma ao’…quando hanno segato il tronco di quella pianta per me avevano commesso una gravissima ingiustizia…e ora sono felice che la natura si sia presa la sua giusta rivincita!!!) anche se per venire in ufficio sembra che si debba attraversare la foresta tropical-mediterranea.
Stamani ho parlottato un po’ con MV…due minutini soli…ma mi accontento, soprattutto pensando a quando faceva passare i giorni senza rispondermi mai…parole sue: “mica dai altre dosi ad un drogato”,…e si…per lui io ero una drogata…una da disintossicare.
bhè, carissimo…la cura stà funzionando, grazie.
ma soprattutto stà funzionando la mia indole semplice …un aspetto della mia personalità che mi rende felice per le piccole cose:
ancora ricordo quando mi hai chiamato un pomeriggio al lavoro per dirmi che stavi vedendo alla tv un cartone di Heidi..e ti sei messo a canticchiarmi (tanto per prendermi in giro, ma …ti adoro anche quando fai lo scemo) “ti sorridono i monti…le caprette ti fanno ciao…”
nella mia vita ci sono tavole apparecchiate alle quali potrei sedermi, ma …mi saziano più le briciole di te che altro…perchè tu sei l’unico pane che vorrei.
Solo tu mi dai una felicità fatta di poco, tu..la mia lucida follia.
tu sei il sole che avrei voluto nel mio cielo…ma …forse tu vuoi brillare in altri universi, ed io…voglio che tu sia felice.
Amare è lasciar liberi di fare.
ed io… sono un cavallo di fuoco….non mi lego per convenzioni o convenienza, solo per amore, amore che sento …amore palpitante possibilmente all’unisono con l’altro.
quanta strada di fronte a me…da percorrere con chi vuole correre nel vento insieme a me….chissà dove sarò domani…cosa farò…cosa vedrò… con chi sarò…
… forse la cosa più bella è proprio non sapere cosa sia il nostro domani, e ci sfugge il fascino dell’imprevidibilità della vita umana
…I remember BLADE RUNNER
smackkkkk