non ci riesco…

non riesco a credere che tu l’abbia fatto di nuovo.

è un mio limite….lo so.

ma….non ci riesco.

aspetto da un momento all’altro qualcuno che mi dia un colpetto sulla spalla, mi sorrida,

mi indichi un punto da qualche parte e mi dica: sorridi, sei su candid camera!

 

una voce dentro continua a ripetermi..non è possibile, non è possibile, non è possibile.

 

cosa non è possibile?

non mi è possibile accettare questo tuo comportamento.

non ce la faccio.

stavolta no.

devo fare qualcosa.

non so cosa.

 

Colpa mia certamente…ma colpa di che?

di non accettare l’inaccettabile?

di non riuscire a scrollarmi di dosso il tutto con uno scuotimento di testa?

 

no…non credo.

 

tu esisti. Tu devi assumerti il peso della responsabilità delle tue azioni…e non ci saranno

"mammine" che tengono.

 

Se il destino ci ha fatti incontrare un giorno per lasciare a me l’ingrato compito di farti male

per farti crescere…così sia.

è il dolore che ci fa crescere.

il dolore del distacco, della perdita, della solitudine e di affrontare le conseguenze di ciò che

facciamo o non facciamo.

……….

ok…Angy….belle parole.

ma chi ti credi di essere? Giovanna d’Arco? che vuoi fare? armarti di lancia e scudo e andare da

lui a insegnargli come ci si comporta? …..se non l’ha imparato in mezza vita…tu pensi che parti

per la tua crociata e sostanzialmente cambi qualcosa?

…te lo dico io.

tu vai…puoi fare tutto quel che ti pare:

parlare con calma,

urlare,

minacciare,

elencare tutti i perchè ed i percome del caso

e poi?

 

torni a casa e tutto torna come prima.

 

se in lui ci fosse stato terreno fertile per capire veramente ciò che vuoi fargli capire sarebbe accaduto.

 

insomma…Angy…accettalo. "nun ce nè".

 

so che lo ami….so che vorresti il meglio per lui e che per te il meglio non è proteggerlo o nasconderlo dalle sue stesse nefandezze ma fargli affrontare le sue responsabilità…ma….sei sola a pensarlo.

impresa impossibile.

 

impresa impossibile che hai tentato tra l’altro…e con che esito?

 

sentirti dire che sei tu che lo fai star male e poi l’altra deve correre a rimediare ai danni da te causati.

 

e pensare che veramente è tutto assurdo….veramente.

 

facendo un breve riesame dei fatti….per semplificare ripartiamo da quando direi che è più semplice

riassumere:

febbraio dell’anno scorso accetto la tua decisione comunicatami sempre con "gentilezza estrema" che devi pensare alla tua vita….sei diventato egoista, basta pensare agli altri…ecc…ecc…stendiamo un velo pietoso sui due mesi precedenti questa tua affermazione.

diciamo che sostanzialmente – e non fu la prima volta – accettai con sofferenza la tua decisione e uscii dalla tua vita comprendendone le motivazioni.

febbraio, marzo, aprile….tu la tua vita con lei….giustissimo. Lei ti era stata a fianco in un momento particolare….giusto accettare la tua scelta…anzi…passato il primo iniziale momento di acuta sofferenza

ti stimai per la decisione presa.

pasqua….ci sentiamo per gli auguri….fu bello….ma riaprì un piccolo spiraglio di comunicazione tra noi.

piccolissimo….ma….già sufficiente per illuminare entrambi di nuovo.

giugno….ci sentiamo per faccende che erano ancora in mano mia….e lentamente….sporadimente

ricominciamo a parlare..ritrovando la consueta "celeste corrispondenza d’amorosi sensi".

luglio…fine luglio…io – che ho il vizio di preoccuparmi delle conseguenze – ti ammonii: ci stiamo sentendo troppo spesso…meglio diradare, meglio non sentirci per un pochino…rischiamo di farci del nuovo male tutti quanti. E chi dimentica quella sera? tu eri in macchina con lei e mi rispondesti un secco: non sono d’accordo e ci riproponemmo di parlarne di nuovo con calma.

ok….ne riparlammo….e mi sentii dire ciò che mi avevi detto già un milione di volte: voglio te nella mia vita. Ti faccio come al solito notare che vivi con un’altra donna il che è impossibile…anzi….parliamo delle ferie che si stanno approssimando.

tu mi dici che avevate progettato un periodo di vacanza insieme….ma eri titubante. Allora io…memore delle solite accuse di lei…che lei c’era solo per dividere con te lavoro e momenti difficili….ti ho consigliato di prendervi questa benedetta vacanza. Stai con lei….divertiti….e al ritorno mi dirai cosa hai deciso..nel frattempo ti lascio tranquillo.

ok….tornano dalle vacanze e lui mi conferma che è fermo nella sua decisione. Torna a dormire a casa sua….15 giorni…nei quali accadono comunque eventi spiacevoli.

ennesima doccia fredda: giugno, luglio, agosto e metà settembre di "illusioni", promesse, progetti e discorsi per evitare di stare male e pufff….tutto inutile.

senza nessuna spiegazione, scuse, niente….torna a vivere con lei ed io mi ritrovo buttata fuori con i soliti maltrattamenti di routine…come se fossi stata io la causa.

ed anche stavolta….raccolsi i pezzi…ma capii….anche stavolta era capitato qualcosa che in un certo qual modo ti imponeva una scelta condizionata…(forse ti amo troppo….) e vi lasciai alla vostra vita…

ci sentivamo occasionalmente per avere notizie di una persona a te cara, molto cara che stava male.

in questo tempo…mi comunicasti che avevi preso delle decisioni importanti….che stavi pianificando la tua vita definitivamente. Ne fui felice per te. Finalmente avevi trovato la tua strada. Non ci parlavamo…ma da quel poco che leggevo ti sentivo maturo e deciso. nel frattempo io avevo ripreso abbastanza bene la mia vita…ero abbastanza serena…e arrivammo al 31 dicembre. Non ci sentivamo da mesi….ed io ti chiamai per dirti che con l’anno nuovo intendevo evitare anche quelle notizie che passavano tra noi per lasciare ad entrambi la possibilità di camminare serenamente sulla propria strada…salvaguardando quella serenità di superficie che si era ristabilita in quei mesi di allontanamento….e mantenendo contatti occasionali tipo natale, pasqua, compleanni.

e cosa accadde? l’inimmaginabile. Tu mi rispondesti che proprio in quei giorni avevi parlato con lei…che le cose tra voi non funzionavano ed io ero sempre nei tuoi pensieri.

due lame mi trafissero contemporaneamente.

felicità immensa….la speranza di poter riavere un futuro con l’uomo che amavo ma del quale avevo accettato la decisione di un’altra vita senza di me

terrore che si ripetesse la stessa storia.

E’ passato gennaio, è passato febbraio e tu sempre fermo nella tua decisione..mentre io gioivo e tremavo di paura ogni minuto del giorno.

arriva marzo….avevamo deciso che era tempo di rivederci….il nostro ultimo incontro risaliva a giugno dell’anno prima.

e ci siamo visti. Sono venuta da te venerdì scorso. Abbiamo passato sabato e domenica insieme…

abbracci, baci, attimi di svago ed altri di "lavoro" come ci eravamo ripromessi…ma non solo. 

è capitato anche stavolta un evento imprevedibile….doloroso che ha adombrato il nostro incontro…ci salutiamo con te che mi accenni ad un vago malessere.

il lunedì successivo…4 giorni fa…..attribuisci a me il tuo star male.

lei accorre in tuo aiuto rinfacciando a me le solite accuse….ed io inevitabilmente crollo di nuovo.

…..ci lasciammo alle 22.00 circa di domenica sera….con la promessa di rivederci tra tre settimane…e circa 38 ore dopo mi mandi un sms con scritto "è stato bello. addio".

 

ok….ripeto:

aspetto da un momento all’altro qualcuno che mi dia un colpetto sulla spalla, mi sorrida,

mi indichi un punto da qualche parte e mi dica: sorridi, sei su candid camera!

 

…….purtroppo non accadrà…

Una risposta a “non ci riesco…”

  1. Eccolo il colpetto sulla spalla..tock tock, c’è nessuno in quella testolina????? No, non sei su candid camera, sei su una strada sbagliata e devi uscirne il più presto possibile!!! Datti pace Angy, lui non è per te!!!!!! Punto!!!!La parolina è “altrove”. Ho detto tutto!!

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