vorrei correre di albero in albero….

Mosca, 1961

Le sei del mattino.
Ho aperto la porta del giorno ci sono entrato
ho assaporato
l’azzurro nuovo nelle finestre
le rughe della mia fronte di ieri
sono rimaste allo specchio

sulla mia nuca una voce di donna
tenera peluria di pesca
e le notizie del mio paese alla radio

vorrei correre di albero in albero
nel frutteto delle ore

verrà il tramonto, mia rosa
a al di là della notte
mi aspetterà
spero
il sapore di un nuovo azzurro.

Nazim Hikmet

il sapore di un nuovo azzurro…
ricordo quando mi sentivo azzurra….si, mi sentivo azzurra come un terso cielo d’estate.
mi piace questa frase: vorrei correre di albero in albero nel frutteto delle ore
mi piace così – semplicemente – senza interrogarmi sul significato recondito.
mi piace che oggi ti ho mandato un sms ” buon pranzo, giò” e tu mi hai risposto “a te soprattutto, e dai un bacio al panino”
che bella la vita quando riusciamo a vedere il suo aspetto più semplice, senza farci domande…una vita alla Forrest Gump.
Adoro questo film…dalla prima all’ultima inquadratura.
amo la sua semplicità, la poesia racchiusa in ogni piccolo gesto, la gioia tenera e contenuta che scaturisce dai grandi eventi che a Forrest sembrano inezie.
l’amore fresco e pulito che nutre per lei
la frase “Stupido è chi lo stupido fà, signore!”
e poi l’ammonimento della mamma, figura immensa, donna meravigliosa:
“di soldi ne servono un tanto e non più”
Questo fine settimana lo rivedro’, ho deciso e magari postero’ di nuovo…altre sensazioni, ricordi che tornano più vivi!

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