ciao Angela, come stai?

–Ciao Angela, come stai?
–Come stò? come stai tu piuttosto, da quando la tua dottoressa ti ha detto che quando hai bisogno di aiuto non devi rifugiarti nel telefono e chiamare tutti quelli che hanno la pazienza di starti a sentire ma devi “virtualmente” chiamare te stessa…bhè da allora ogni tanto mi cerchi quando sei stata parecchio giù e poi…per risollevarti vuoi sforzarti a razionalizzare…quindi eccomi qui…sfogati pure, dimmi cosa c’è che non và stavolta.
–ok….mi hai beccata…si ti stò cercando perchè ho bisogno di te, ovvero di me, ne ho tanto tanto bisogno. Mi sento sola, tanto. I famosi momenti nei quali mi sommerge la paura della solitudine come se fossi la bambina che si perde in un posto sconosciuto e pieno di gente che le fà paura. smarrimento, paura….tutto questo mi sommerge e mi fà perdere il controllo della mia vita, ho bisogno di ritrovare coordinate… dai…prendimi per mano, indicami una strada per uscire da questo posto che mi spaventa…e speriamo che se non proprio l’ultima volta che mi capita, almeno capiti sempre più di rado.
–Va bhè…ma insomma…in concreto che ti è successo stavolta?
–ops…scusa…ok…giusto. devo attenermi ai fatti e non lasciarmi andare ai miei soliti voli pindarici. ieri io e F abbiamo parlato…mi ha confermato più o meno palesemente che io non faccio parte della sua vita e che tornando a casa la sua donna è lei. ecco….lei. capisci? tu sai cosa significa questo per me. è difficile accettarlo, accettarlo ora, in questo modo, e dopo tutto quel che è avvenuto in questi quasi 2 anni….è difficile.
–lo sò, ti capisco, hai ragione…anzi…la domanda è come hai fatto a reggere tutto fino ad oggi, anzi, lo sò…sei una persona forte, quando credi in qualcosa sei come un trattore…parti e non ti si ferma più.
–infatti, ed io in lui ci credevo, sai quanto. Ma eccoci qui oggi. Il sogno è finito, pensavo di essere l’eccezione che conferma la regola, quella che non si arrendeva e vinceva come nei più bei film d’amore…invece..eccomi qui, da sola, come normalmente finiscono i cattivi dei film…anzi…dirò di più…forse per quelli lassù veramente la cattiva sono io, la rompipalle, la matta, quella che pretendeva sempre…e poi…bhò..chi lo sà? anche il discorso che mi ha riportato sul suo lavoro e che io avrei fatto con M…è tutto così assurdo…
–ok….va bhè…lasciamo perdere i film carissima. Eccoci qui, hai passato la mattinata a piagnucolare, e tuo figlio a vedere la tv. Ce la vogliamo smettere per favore?
–si…lo sai, in settimana già và molto meglio, …al lavoro riesco ad essere concentrata, non stò più 24 ore al giorno a pensare a lui. certo…il fine settimana è più dura, molto più dura.
–bene, la mattinata è andata. Ora devi fare così: pensa a sistemare casa e a fare le mille faccenduole importanti che hai trascurato. Sò che vorresti mille spiegazioni da lui, ieri hai provato ad accennargli che ne avresti voluto parlare in futuro e lui ha attaccato per non doversi difendere. Come ti ha detto? la tua richiesta alle sue orecchie è risuonata come una minaccia. Certo…per chi sà di essersi comportato in un certo modo…dover affrontare se stessi è come chiedere a Dorian Gray di ammirarsi nel dipinto che lo ritrae….non potevi aspettarti che ne fosse lieto e che fosse così felice di parlare del passato. Per lui la soluzione migliore è metterci un punto, come se non fosse accaduto nulla e tu…tu…dovresti sorridere come una scema e far finta – come una deficiente – di non capire, di non vedere che lui vive la sua vita con l’altra.
–Hai ragione…ma era un lavoro che avremmo fatto insieme. Non stò mica a dire che io sono stata una santa e loro due diavoli. Anch’io ho commesso degli errori, solo che vorrei capire cosa ho sbagliato, imparare e non sbagliare più, dovrebbe essere così che funziona, giusto?
–…lascia stare, dai retta a me, anzi…dai retta a tutti quelli che da 2 anni ti dicono di lasciar stare e poi…cavoletti…ormai che senso avrebbe? vuoi davvero fare la rompiscatole come ha sempre asserito lei? allora ha ragione lei…sei tu che non vuoi capire e lo costringi a comportamenti illogici e conflittuali, cavoli, lascialo respirare! Così sembra che ti diverti a torturarlo…ed entrambe sappiamo che non è così. Ok…ieri hai cercato dei chiarimenti, lui è contrario, mica puoi obbligarlo, certo…sarebbe giusto, corretto…ma …aò, non lo puoi pretendere, spero che tu sia d’accordo.
–si, hai ragione…ma è così difficile.
–nessuno ha mai detto che sia facile, ma devi farlo.
–stai pensando quel che penso io adesso?
–si, adesso stai meglio, hai le idee più chiare e vorresti cliccare la x in alto e cancellare tutto senza postarlo, fallo se vuoi.
–lo sai, non lo farò. talvolta l’ho fatto, stavolta non lo farò, anche se ho capito che mostrare se stessi è pericolosissimo, mostri i tuoi punti deboli, le tue difficoltà e chi ti vuole far del male sà benissimo dove colpire…ma….ecco….forse non cancellarlo è un buon segno.
vuol dire che credo ancora ci sia del buono al mondo, che in un futuro che mi auguro molto prossimo possa rileggere questo post e farmici delle grasse risate sopra dicendomi: “aò…ma ero proprio mezza matta…ahahhahahah, meno male che mi è passata” e ultima cosa cosa, forse la più importante per chi scrive un blog: comunicare qualcosa al mondo.
se ci fosse anche solo una persona che legge questo post, che si sente sola come me, che ha sofferto come me, e che …magari adesso si sente un po’ meno sola perchè ha trovato un’altro essere al mondo nella sua stessa difficoltà…bhè…tutto questo serve a qualcosa.
–hai ragione Angy, non sò se mi fai venir voglia di mettermi a ridere a crepapelle o di mettermi a piangere…ma qualcosa in questo tuo discorso semifolle mi pare sensato..ora però corri a darti da fare, ok?
–ok!!!! grazie, ti voglio bene.
–smackkkk
— 🙂

siamo come siamo


E mi ricordo che stavamo bene
e bene riempivamo i nostri giorni
ma i giorni messi in fila fanno tempo
e il tempo fa cambiare.
Cambiare che neppure lo sappiamo
e non sappiamo come va a finire
e va a finire che poi ci perdiamo
che ci perdiamo tutto, proprio tutto.
E tutto ci fa voglia di cercare
cercare tra la gente e in mille strade
le strade che ci portano lontano
lontano ma da soli.
E soli non fa bene e non è giusto
e non è giusto smettere di amare
amare che ci complica la vita
ma è vita da inseguire.
Siamo una storia che si può cantare,
senza la musica e senza parole;
una canzone che dice piano
che siamo come siamo.
Dormiamo con la testa nel futuro,
futuro che spaventa i nostri giorni,
i giorni di fatica e di fortuna,
fortuna da sperare.
Sperare di imparare a stare al mondo
nel mondo meridione delle stelle,
le stelle che ci insegnano la strada,
la strada per tornare.
Siamo una storia che si può cantare,
senza la musica e senza parole;
una canzone che dice piano
che siamo come siamo.

io penso che solo chi è arrivato a disprezzare la vita
al punto di volerla abbandonare,
riesce ad amarla con slanci affettivi di incalcolabile potenza…
con una gioia che sembra voglia farti esplodere il petto.
perchè?
per nessun motivo…
ti succede e basta…perchè è il tuo cuore da qualche parte che te
lo comanda, te lo canta.
e ti ritrovi a godere delle parole di una canzone
come se avessi per la prima volta in vita tua il dono dell’udito.
e gioire nel vedere le goccioline di pioggia ricoprire il parabrezza
e ritrovarti a chiederti con Piccola Freccia: ma saranno più di un
milione o più di un miliardo? …le contiamo?
e sentirti grata a questo mondo perchè ieri una tua amica è stata tutto
il pomeriggio a sentirti frignare…tu pensi di averla annoiata…invece
lei stamani ti chiama appena può per chiederti: allora ieri sei stata
bene con me?
e tu vorresti abbracciarla forte e coprirla di baci…
e poi…arrivare in ufficio e trovare un mucchio di lavoro da fare…
e chiederti: oddio mio…dammi un miracolo, solo questo mi può salvare!!!
ma metterti a lavorare…con un mezzo sorriso sulle labbra e la testa
che rincorre sempre i tuoi sogni…e ti rendi conto che stavolta stai
sorridendo a te stessa…
e ri rendi conto che se tu ti vuoi bene, se tu sei consapevole che
il mondo fuori è fuori di te…e dentro di te splende il sole…allora
anche il mondo si scalderà ai tuoi raggi.
perchè l’amore è come il mare…origine della vita,
dentro e fuori…
perchè l’amore è come la terra, ventre materno che ti protegge e ti nutre
e l’amore è dentro di me.
…mi viene voglia di continuare a canticchiare…
Siamo una storia che si può cantare,
senza la musica e senza parole;
una canzone che dice piano
che siamo come siamo.
tutto perchè sono felice di come sono…
come se mi fossi scoperta stamattina
come se fosse la prima volta che mi vedo allo specchio…
come se fossi nata un’altra volta…
la centomillesima volta…
vera, sincera….mi arrabbio, gioisco,
soffro, rido….vera…e
ne sono così orgogliosa,
così fiera….del mio dolore,
della mia rabbia,
della mia stupidità,
della mia ingenuità…
che mi voglio proprio proprio un sacco di bene per come sono!!!
di come sono io….
una storia che si può cantare, senza la musica senza parole.
io sono per l’essere, non per l’avere…
e spero di non cambiare mai!!!
perchè anche se….
….il tempo fa cambiare
Cambiare che neppure lo sappiamo
e non sappiamo come va a finire
e va a finire che poi ci perdiamo
che ci perdiamo tutto, proprio tutto.
E tutto ci fa voglia di cercare cercare
tra la gente e in mille strade
le strade che ci portano lontano
lontano ma da soli.
E soli non fa bene e non è giusto
e non è giusto smettere di amare
amare che ci complica la vita
ma è vita da inseguire.
ecco…il tempo mi ha fatto cambiare…
cambiare che neppure lo sò…
e non sò come andrà a finire…
e mi sembra talvolta di aver perso tutto…
proprio tutto…
e passo ore e giorni a sentirmi persa a questo mondo…
ma poi torna…torna la voglia
la voglia di cercare ritorna…rinasce, ogni volta mi parla con più forza e mi dà più coraggio, mi parla di speranza…
quest’ansia, questa speranza che c’è…
c’è un posto, una persona, un tempo
giusto per me…
smackkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk

…come faccio?

come si può? come…ditemi….ditemelo voi…come si può dimenticare chi ci ha amato tanto e che abbiamo amato tanto?
come si può?
mi faccio del male….stò rileggendo le vecchie mail che mi scriveva un anno e mezzo fà….e lui oggi non è più la stessa persona.
diceva che io l’avevo reso diverso…ed io ci ridevo su.
mi chiedevo come era possibile che pensasse una cosa così….ed oggi mi ritrovo a chiedermi se invece era vero.
il periodo da lui vissuto “con me”….ha rivelato un Franco dolcissimo, una persona che è racchiusa dentro di lui….non sò se la fà uscire con la donna che gli è vicina adesso.
sò solo che se leggo tutto l’amore che mi voleva….cavolaccciiiiiiiii
non posso non sentirmi colpevole.
come ho fatto a sbagliare?
come ho fatto a perderlo?
perchè??
perchè non ho capito quanto era importante? quanto era grande e prezioso il suo amore?
cosa non ho capito?
leggo e rileggo…e trovo una persona stupenda…quella della quale mi sono innamorata.
un uomo sensibile, dolce, intelligente, altruista, comprensiva.
oggi…oggi….c’è una persona sofferente, in conflitto con se stessa…tutto per colpa mia!!
perchè non ho capito che aveva dei problemi?
perchè non gli sono stata vicina?
perchè non l’ho ascoltato a sufficienza quando mi parlava dei suoi genitori, delle sue ansie?
perchè l’ho portato a parlarne con un’altra persona?
perchè????? perchè è accaduto?
come ho fatto a non rendermi conto subito quanto era importante per me?
oggi…oggi Angela è giusto che stai male.
avevi un amore meraviglioso tra le mani….e l’hai trascurato.
stupida stupida……..mille milioni di volte stupida.

certo…anche lui….ha commesso i suoi errori.
ma……..Dio mio…perchè stò così male???
aiutami….ieri stavo meglio….ridammi pensieri ai quali possa aggrapparmi per uscire fuori da questo pozzo di dolore….dammi forza.

come posso?

come posso descrivere cosa provo sentendoti ridere felice?
non ci riuscirei mai…..è un’emozione che non sò descrivere.

come puo’ un ansiolitico….?

come puo’ un ansiolitico calmare una madre che ha appena perso una figlia di cinque mesi? …miracoli della biochimica direte voi…perchè non ci puo’ essere altra spiegazione.
Ieri sera ho accompagnato mia madre al pronto soccorso…un vivo dolore al piede che le impediva di camminare, meglio farsi vedere.
Siamo arrivate verso le 19.00..situazione abbastanza tranquilla per quel pronto soccorso, che di solito raccoglie un via-vai di autombulanze…finchè si è sentito una serie di grida laceranti…arrabbiate, gonfie di dolore.
RIDATEMI MIA FIGLIA…RIDATEMI MIA FIGLIA…RIDATEMI MIA FIGLIA…
parole ripetute ossessivamente tra i singhiozzi da una donna giovanissima.
….la sua piccina di quasi 5 mesi aveva smesso di respirare dentro il suo lettino…nel sonno…forse un rigurgito…forse…
la corsa all’ospedale…tenendo in braccio un corpicino inerme…inerte.
Aveva cercato di risvegliarla, mi sembra di immaginare la scena,..prima ti domandi come mai è insolitamente tranquilla e non si sveglia per la solita poppata e con dolcezza magari scosti il lenzuolino ma non hai segni di vita, nessun movimento.
allora…la tocchi con energia, con vigore, come per scuoterla da un torpore ingiustificato… e poi…-nulla-
l’idea comincia a farsi strada dentro di te…dentro una madre che non puo’ accettare con il cuore cio’ che la testa comincia a comprendere
mi sembra di vederla …prenderla tra le braccia con rabbia per non riuscire ad accettare quel “vuoto” quell’ “assenza di vita”
– era – non è più –
nel pronto soccorso è sceso un silenzio innaturale…non si sentivano più le lamentele per questo o quel dolore…tutti hanno chinato il capo di fronte al dolore più grande che un essere vivente possa provare, la perdita del suo domani.
per chi stà scrivendo…un figlio è molto di più.
è un regalo che si fanno reciprocamente due persone che si amano per vedere in quel piccolo esserino tutto cio’ che amiamo della persona che abbiamo scelto come compagno/a di vita.
vorremmo che avesse i suoi occhi, i suoi capelli, la sua simpatia…il suo “non so’ che” che ci ha fatto pensare che fosse proprio lui l’altra metà della mela, l’altra metà del cielo.
(e sorvoliamo su tutte le motivazioni antropologiche, legate alla nostra “animalità”, che spingono gli esseri viventi a procreare…motivazioni non meno naturali, valide ed importanti di quelle dettate dall’anima)
quando un infermiere è venuto da lei…e le ha dato il verdetto definitivo, quella sentenza di divieto a tornare nel mondo dei vivi per quella piccola bimba…il dolore è dilagato in tutta la stanza.
A lei hanno dato un ansiolitico..e noi…chi cercava conforto negli occhi degli altri…chi elevava una preghiera al cielo…chi è uscito fuori forse per non far vedere una lacrima che scendeva, e tutti…tutti ci domandavamo perchè.
perchè era accaduto.
perchè….?
io non ho mai avuto risposta a questa domanda, ma in questo momento nella mia testa pulsa il ricordo di una frase attribuita a Jim Morrison:
non dobbiamo volere una vita ricca di giorni, ma giorni ricchi di vita.
Non neghiamoci di amare, non neghiamoci di soffrire, di gioire, di piangere e di ridere…mai.
…e quando ci capiterà – se ci capiterà – di essere distrutti dal dolore…forse un ansiolitico impedirà al nostro cuore di spaccarsi in mille pezzi.