come stai?

L’ho chiamato…..ero arrivata all’esasperazione. In ufficio avevamo bisogno di una stampante e con tre teste che funzionano in modo diverso prendere decisioni è difficilissimo. E c’è chi vuole una marca invece di un’altra, e quell’altra costa troppo, e quell’altra costano troppo i toner……insomma….passano i giorni, si interpellano persone e non si prendono decisioni…anzi….la confusione non fa altro che aumentare.

Per tutte e tre il pensiero è corso a lui. E’ un genio per queste cose, informato, attento…insomma…la persona giusta a cui affidarsi.

Ho tentennato un po’….ma alla fine mi son detta: gli mando un sms….poco invasivo. Se vuole e può mi darà una mano…altrimenti…in qualche modo si farà. E dopo un po’ mi ha richiamata.

Gli ho immediatamente esposto il problema e anche con un pizzico di maleducazione ho sorvolato sui soliti convenevoli.

La conversazione si è svolta con serenità, e come al solito si è mostrato attento alle necessità professionali da me esposte. Mi ha dato un consiglio…e poi siamo rimasti per un contatto futuro dopo aver verificato delle cose.

A questo punto…..io ero “preoccupata” sull’evolversi della conversazione…..finchè mi è giunta la sua domanda:

tu come stai?

gli ho risposto “lavoro”.

Ed ho cominciato a sentirmi male…..volevo solo fuggire da quella domanda. Come stai???? come vuoi che sto?????

un mese fa ero tra le tue braccia…..mi sentivo la tua compagna, eri al mio fianco. Abbiamo riso, affrontato insieme il duro viaggio di ritorno fino a casa tua, il giorno successivo a casa tutto il giorno perchè non avevi il coraggio di andare in ufficio e trovare lei e non ti andava proprio di affrontare una giornata d’inferno accanto a lei, la sera si è scatenato quell’inferno temuto…., e siamo tornati comunque a casa tua abbastanza sereni….il giorno successivo tranquilli a far commissioni varie…come se nulla fosse accaduto…..poi…domenica…..io ho cercato di sondare le tue intenzioni. Ed ho capito che anche quest’anno volevi startene per fatti tuoi con lei. Ho preso il coraggio che mi restava….la saggezza, l’amore….la volontà di amor proprio e ti ho detto che così non si poteva andare avanti. Che lei è quel che è, ma è lui che le permette tutto. Che l’unica possibilità per lui di potersi costruire una vita era scendere da quella giostra a tre…che lo non portava a concludere nella sua vita…..e gli ho detto “vado via io, senza di me, con lei….hai una possibilità di realizzare i tuoi progetti, avere una famiglia……” Mi ha risposto “se è questo che tu vuoi…., va bene”.

E per me…….un inferno. Un inferno che diventa sempre più difficile da affrontare man mano che lei rivendica sempre di più per ciò che sempre più lui vuole da lei e chiede a lei. Perchè anche dopo queste parole….lei ha continuato ad infierire…….fino al 28 dicembre…poi non so. Ho preferito allontanarmi dalla fonte di rinnovato dolore.

Da allora….annaspo in una quasi continua sofferenza…nella solitudine spezzata solo da brevi attimi….e tu…………

tu mi chiedi come stò?

cosa volevi che ti rispondessi, “Bene, grazie.” ?

hai scelto lei, vuoi lei…..ho sbagliato io a chiamarti.

Eviterò più che posso di sentirti….perchè non è me che vuoi, non è solo me che vuoi,  ed il mio cuore sanguina ogni volta.

 

 

 

 

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