c’era una volta

c’era una volta una bambina….si chiamava Angela.

Le raccontavano le favole…e lei ci credeva.

Le dicevano che se era buona, se si comportava bene….sarebbe stata premiata.

Le dicevano che esisteva l’amore….che esisteva la giustizia.

e lei ci credeva.

ci credeva così tanto che si ritrovò a sua insaputa a vivere come una piccola donna.

Responsabile, matura, quella che non chiede mai niente, che non ha bisogno di niente,

forte, disponibile per tutti.

era una bambina….poi una ragazzina, poi una giovane donna.

ma sempre faceva l’eroe nella sua vita.

sempre pronta a dare, a dire di si, a comprendere.

sempre pronta a rinunciare a se stessa per assecondare gli altri….prezzo per essere amata.

Un giorno quella bambina cresciuta ebbe la ventura di conoscere un uomo.

Un uomo che in lei vide ciò che lei aveva sempre nascosto.

La bambina che voleva essere amata ….solo questo.

La bambina che voleva giocare, che non voleva solo fare quella forte che risolve

i problemi di tutti ma che finalmente ha qualcuno su cui contare.

La bambina conobbe un altro modo di vivere.

Un  mondo dove finalmente poteva essere se stessa…..ridere di se stessa, sapeva che

qualcuno le voleva finalmente bene come era e talmente era tanto il bene che quell’uomo

le voleva che anticipava i suoi desideri….cercava di renderla felice in ogni modo…perchè

lui era fatto come lei. Cercava sempre di rendere gli altri felici.

……Quell’uomo un giorno la lasciò di nuovo sola.

Sola con la consapevolezza di essere fragile….sensazione che prima era accuratamente

nascosta nei meandri più profondi di se stessa.

Sensazione che forse prima le era sconosciuta…..aveva sempre recitato il ruolo di quella

forte….e l’aveva recitato anche a se stessa.

ed oggi quella donna….deve invece imparare a convivere con se stessa.

Deve ricominciare a recitare il ruolo di quella determinata, responsabile…perchè si sente più

forte per affrontare il mondo. Riesce abbastanza bene ad interpretare questo ruolo….ma….

non è più come prima.

adesso lei sa che non è così. Ne è consapevole.

sà che vorrebbe tanto qualcuno che la prendesse in braccio e le dicesse: ci penso io.

ma non c’è…..e questa donna….deve ricominciare.

ha cominciato recitando la parte….ha parlato con lui….ed ha fatto quella decisa, determinata,

quella che sà quello che vuole, forte.

ma ….dopo pochi minuti aver chiuso il telefono….lei ha cominciato a piangere.

ha chiuso una parte di se….e la voce era quasi ferma mentre il cuore tremava.

ma fare la coraggiosa le viene bene….speriamo molto bene.

buona fortuna a me….buona fortuna Angy

3 risposte a “c’era una volta”

  1. :: Ma sei proprio tu? la stessa con cui parlavo anni fa?
    Forse ti ho ritrovata…;-))

    Ti capisco… ci si lacera… è verissimo. Ma c’è una differenza fondamentale che ora dovresti conoscere: non si tratta più di recitare un ruolo. Ora sei consapevole di ciò che sei… e d’accordo, non potrai più esserlo allo stesso modo forse. Ma non smettere di credere in quello che hai conquistato. Quello è tuo e tuo resta. sei tu.
    E credimi, le sto dicendo a te queste cose, ma le sto ripetendo anche a me. Perchè è vero che non indosso più nessun tipo di maschera, ma è altrettanto vero che questo mi aveva portato ad un cinismo assurdo, a non credere più a nulla, freddo e raziocinante. Io. ed ora che mi sono lasciato andare, credendo che ciò che sono poteva ancora essere senza più il rischio di sbagliare… (perchè sì, vedi… è la paura quella che ci fa agire in quel modo..)… ora sento che pur non sussistendo sempre quelle condizioni, o magari cessando di colpo, devo continuare a crederci. ed è difficilissimo. perchè distruggerei ogni cosa. E vorrei tornare freddo allegro e sorridente. Fuori. Ma vuoto dentro. Forse. insicuro magari, spaventato.
    In bocca alo lupo.

    Un bacio. ::

  2. Ciao Angy……..è molto che non passo ma mi sembra che le cose non siano cambiate……..

    le parole si sprecano come i tuoi tanti tentativi di recuperare un rapporto morto e che tu devi seppellire….

    forza e coraggio la vita ti aspetta, il tempo no,

    quello inesorabile sfugge……..ne è passato troppo da quando non ti leggevo più, oggi l’ho fatto e con la speranza nel cuore avrei voluto leggere qualcosa di diverso avrei voluto sentirti più felice…….

    se potessi raccoglierei un raggio del tiepido sole

    e te lo donerei…..per ravvivare i momenti bui

    un sorriso

    un abbraccio

    un saluto

    Birba

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