quelli che…il Natale

Buongiorno mondo…ma tu guarda che originalità, di che voglio parlare oggi?
hahahhahahahh del Natale!
caro diario…hai già notato che stamani mi gira bene? me dovevi vedè un’oretta e mezza fà…che amarezza (come dice Cesare Cesaroni).
io lì…a crogiolarmi nel mio dolore…la povera piccola Angy sola e vilipesa, nessuno che le vuole bene, ma che campo a fà, ma perchè non evaporo…eccc….eccc….poi…come ogni tanto mi accade un po’ per sforzo di volontà, un po’ per miracolo…bhè…mi è passata.
poi…per regalarmi un po’ di allegria c’è voluta una botta di ironia o autoironia se vogliamo, mi sono letta un post da sballo:
http://alchimiadiprimavera.blog.tiscali.it/wr3044545/
e hahahahahhahah ci ho visto il ritratto della mia vita …da morir dal ridere.
bhè…ora ci rido su…ma certo è che i problemi di cuore sono un gran bel problema se uno si lascia travolgere per il 100% della sua vita.
appunto…cambiamo argomento, non volevo parlare del Natale?
bhè…non ce la faccio…un’ultimo appunto prima di decollare per il Natale: Frà lo passerà con lei…ma voglio vivere questa cosa in modo diverso dall’anno scorso, ed ora infatti ritorno al tema principale.
hehehhehhe…mi pare di stare a fare i temi di scuola:
Angy ed il Natale.
introduzione, svolgimento, conclusione.
e vai con l’introduzione.
cosa ricordo dei miei Natali da piccina? l’abero dalle mille lucine che preparavo praticamente sempre io nei miei ricordi, il presepe che era appannaggio esclusivo prima di mio padre, passato in eredità a me dopo il suo decesso ed ora territorio di mia madre.
ricordo che la cosa più bella era l’illuminazione, mio padre ricavava piacere dal fare l’impianto luci del presepio…hehehheh..avevamo un sacco di casette modello ultra-economico alle quali il mio papà faceva un buchino se non c’era già ed infilava la lucetta del filo di lucine…e poi…meraviglia…non vedevo l’ora arrivasse il buio per sedermi ad ammirare le casette illuminate e la magia che si respirava.
bhè….non chiedetemi di ricordare le rimpatriate famigliari.
no…quelle non fanno parte della mia storia, io non avevo quel tipo di famiglia.
niente zii o zie, cugini o cugine, nonni o altro.
la mia famiglia è sempre stata solo io, mio fratello, mio padre, mia madre.
personalmente aggiungo a quest’elencazione una persona alla quale ho voluto più bene in assoluto nella mia vita, nonchè essere una delle poche che mi ha fatto veramente sentire amata, la mia cara nonna ad onorem Marisa.
in realtà era la nostra vicina di casa, sola al mondo, era una fuggiasca della città di Fiume…a qualcuno ricordano qualcosa le ormai note Foibe? ecco ..lei era una ragazza quando fuggì da sola nel mondo per evitare quella drammatiche realtà…visse di espedienti, non fu molto fortunata e la sua gioia più grande divenni io.
per lei ero la figlia che non aveva avuto, o data l’età la nipotina…mettetela come volete. mi amava come una mamma dovrebbe amarti.
si privava di qualcosa per lei per regalare a me le costose Barbie, per farmi trovare una ciotola della frutta fresca che mi piaceva tanto, mi aiutava a sistemare la mia cameretta di nascosto di mia madre, mi aiutava ogni tanto a pettinarmi i lunghi capelli…insomma….mi amava tanto, quindi a lei il posto d’onore di nonna che alla mia vera nonna non trovo giusto e corretto dare.
ma torniamo al natale. dunque, l’albero, il presepe e…ecco…giusto: la messa di mezzanotte.
mi piaceva tanto.
nella mia chiesa mettevano un bellissimo Gesù Bambino deposto nella paglia al centro della navata vicino all’altare e accanto c’erano le immaginette della natività che amavo…erano bellissime, adoravo il volto dolce della Madonnina e il senso di protezione di San Giuseppe che quei disegni emanavano…per non parlare della speranza che incarnava quel bimbo seminudo deposto nella paglia. Insomma…la mia mente di bambina si abbandonava alla magia del natale regalata da tutta quest’armonia che vedevo intorno a me.
natale…ecco…oggi il natale è famiglia, cene tutti insieme e regali da scambiarsi.
bene….e tutti quelli come me, l’oceano dei separati e dei single che caratterizza questa nuova società dove il mettiamo?
quelli che ci credevano e poi la vita gli ha sbattuto in faccia realtà diverse?
perchè ci state a sbandierare sotto il naso quintali di pubblicità di famigliole felici? perchè messo così a me il Natale sembra trasformato nella festa dell’ipocrisia?
perchè ci viene infilato il coltello nella piaga della nostra solitudine?
bhè…certo…non è che siamo proprio soli al mondo…ma vi vorrei vedere a voi a casa di mio fratello che và in giro per casa sbaciucchiandosi la dolce mogliettina e sentirlo ripetere quanto è bella e quanto è brava mentre voi si sentite uno schifo…..qualcosa di più simile ad un verme che ad un essere umano.
insomma….io faccio parte – messa così – della schiera di quelli che il natale vorrebbero fosse cancellato dal calendario…o magari essere forniti di una macchina del tempo che li faccia arrivare magicamente al 7 gennaio feste finite.
ma….insomma…ho un figlio…e per lui più che per me…ho deciso che devo fare qualcosa perchè il natale non diventi nei suoi ricordi una mamma che gira per casa in lacrime e triste.
quindi…come si fà? si cerca la vera essenza del natale…che non è incarnata dalla lista della spesa e dei regali (approposito…dimenticavo che se hai anche dei problemi economici…bhè…questo non aiuta certo a vedere il natale come un periodo felice, anzi…la sensazione di disagio se non riesci a “vedere oltre” cresce)
e qual’è la vera essenza del natale? la ricorrenza della nascita del Figlio di Dio.
quindi…quest’anno non si salta la messa perchè devo cucinare…preparerò una semplice lasagna il giorno prima e basta così… poi…pomeriggio… film in tv accanto a Piccola Freccia seduti sul divano e sullo sfondo rigorosamente l’albero con le lucine accese.
e lo farò felice…patatine e coca cola davanti allo schermo.
nessuna ipocrisia con finti sorrisi a destra e a manca…ma sorrisi e carezze per il mio piccolo che tante lacrime mi ha vista versare.
e poi…magari qualche partita a carte e ufffff….vabbhè….pure a
Yu-gi-oh! anche se…uffff…perdo sempre sempre.
ok…la ricetta della felicità…eccola qui

intervista prima di Natale….perchè Natale è Natale

L’ho letta…e non ho potuto non riportarla nel mio scrigno dei ricordi
Intervista a Gesù Cristo (tratto da Konrad news)
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Ha un sorriso ironico e fisicamente è molto diverso da come lo immaginavo.
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Ci diamo del tu o del lei?

Nel dialetto che usavo, l’aramaico, il lei non esiste.

Allora vada per il tu. Da duemila anni, ogni 25 dicembre si festeggia la tua nascita.

Non proprio duemila. La prima volta fu nel 354 a Roma.

Ti sei documentato.

Posso dire che so molte cose.

Tanti dicono che il 25 dicembre è copiato da una data del…

…dellantico calendario romano. Celebrava il solstizio invernale e la nascita del sole vittorioso.

E non ti fa arrabbiare questo riferimento ai pagani?

E perché dovrebbe? Se è vero… e la verità non fa mai male, anzi rende liberi. Così quella data fu scelta proprio per agganciarla al mondo latino, per sottolineare la mia nascita come quella del Salvatore, che reintegra l’universo nello splendore dell’originario progetto divino e rinnova l’uomo, fondando la dignità umana su quella del Figlio di Dio incarnato.

Non pensavo che tu…

Che fossi preparato in storia? Io che sono stato solo un povero ebreo palestinese di duemila anni fa?

Non volevo dire questo ma…

Certo, sono stato quel falegname. Ma io sono molto, molto altro. Tu chi credi che io sia?

Invece di rispondere io alle tue domande, posso fartene una per le lettrici e i lettori di KONRAD?

Chiedi e ti sarà detto.

Tra pochi giorni tutti si scateneranno a comprare regali per il Natale. Cosa ne pensi tu che in fondo sei il festeggiato?

Ma davvero tutti affollano i negozi per acquistare doni? Dimentichi una cosa. Molti vostri fratelli e sorelle sono vestiti di stracci e muoiono di fame, mentre le vostre case sono piene di ogni bene. E non ne esce nulla per loro. Quanto è difficile per i ricchi, entrare nel regno di Dio.

Io….

Se tu non vedessi le cose del mondo, non avresti colpa. Ma ormai le vedi e le conosci.

Beh, se la mettiamo così

Molti mi onorano con il portafoglio o con la carta di credito, ma il loro cuore è lontano da me. E’ del tutto vano il culto che mi rendono in questo modo.

Insomma, secondo te gli oggetti non contano.

E’ da stolti ammassare tesori. I ladri sfondano le porte. Oppure la polvere e la ruggine distruggono quelle ricchezze. Come dice quel musicista rock che a te piace tanto?

Chi? Neil Young?

Proprio lui. Ti ricordi che canta: la ruggine non dorme mai? Ha ragione.

Tu sai un sacco di cose di me.

E non hai neanche idea di quante siano. E di molte di esse, tu non hai più alcun ricordo.

Tu invece sì?

Ho un’ottima memoria. Ti racconto una storia. Un uomo perse il suo anello più prezioso e lo cercò ovunque, ma i suoi sforzi furono inutili. Allora si sedette su una pietra e cercò di mettere a tacere la tristezza che lo aveva invaso. Come al solito, gli si avvicinò il suo cane che gli fece le feste. Poi, come sempre, il vicino di casa lo salutò, gli amici gli fecero vedere i pesci che avevano pescato e gliene regalarono alcuni. Quando l’uomo entrò in casa, la moglie e i figli lo accolsero con affetto, proprio come accadeva ogni giorno. E anche la sera si concluse nella gioia dell’amore. Ma purtroppo il tormento per l’anello perduto perseguitava l’uomo, il quale però pensò: “Nessuno si è accorto che l’ho perso e tutti si comportano con me al modo solito. Perché proprio io devo comportarmi in modo diverso con me stesso?” Fu così che si addormentò sereno.

Questa parabola nei Vangeli non c’è, vero?

Ricordi bene.

L’hai inventata adesso?

Oh no. Non è mica mia…

E di chi è?

E’ una storia zen.

Ma…scusa ma… tu sei il… come dire…il riferimento dei cristiani. E mi vai a citare esempi di altri?

Guarda che io non ho mica il copyright della verità. Io sono la Verità, eppure non ne ho il monopolio. E poi rammenti cosa dicevo duemila anni fa? Chi non è contro di me, è con me.

Posso farti un’altra domanda?

Chiedi e ti sarà detto.

Tu hai spesso parlato con parabole. Anche oggi. Eppure non ne spieghi mai il significato. Perchè?

Cosa diresti se io ti offrissi un frutto e prima di dartelo lo masticassi?
Ma voglio dirtelo più chiaramente. Per nessuno, uomo o donna, la vita dipende dall’abbondanza dei beni che possiede.

E il cenone della vigilia? Cosa te ne pare?

Quando hai voglia di offrire un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, i tuoi parenti o i vicini più ricchi. Invita piuttosto chi è solo o qualcuno che vende gli accendini per la strada. Hai accolto tuo fratello? Bene, hai accolto Dio.

Sarà brutto ma… non è che noi ci comportiamo così.

Io posso resuscitare un morto, ma non guarire uno stolto.

Grazie…

Nessuno può seguire due padroni. Si affezionerà al primo e disprezzerà il secondo, amerà uno e odierà l’altro. Allo stesso modo, non potete servire il denaro e Dio. Io disprezzo l’opulenza dell’eccessiva ricchezza. E ricorda che c’è più felicità nel dare che nel ricevere.

In teoria lo so ma….solo sacrifici…non è mica bello!

Ma chi te l’ha messo in testa che io parlo solo di privazioni? A me la vita piaceva, parlare con le persone, andare a cena, fare un giro in barca. Questo mondo è un ponte. Attraversalo e se puoi goditi la passeggiata, ma non aggrapparti al parapetto.

E al cenone? Cosa ti piacerebbe mangiare e bere?

Il regno di Dio non è questione di cibo o di bevande, ma di giustizia, pace e gioia.

Non è facile ottenerle.

E allora che senso ha, in una casa, mettere la luce sul tetto? E che senso ha, parlare con saggezza se non si agisce con saggezza? Perché mi chiami Signore Signore e poi non fai quello che ti dico? Non entrerà nel regno di Dio chi mi dice Signore Signore, ma chi fa la volontà di Dio.

E qual è?

Te lho già detto settanta volte sette, ma non mi stanco di ripeterlo. Ama il prossimo tuo come te stesso. Se fai così, osservi tutti i miei comandamenti.
Non essere mai lieto, se non quando guardi con amore al tuo fratello.

Io ho una sorella…

Pensi che cambi?

Cercavo di fare lo spiritoso. Ma no, certo che no.

E allora non dirlo nemmeno per scherzo: ricordati sempre che ci sono ancora dei malvagi che fanno differenza tra maschi e femmine. Sulla croce, duemila anni fa è stato orribile ma mi fa soffrire di più quello che vi fate gli uni contro gli altri. Duemila anni fa mi hanno ucciso ma non mi hanno preso la vita. Voi invece mi addolorate davvero.

Lo sai che nel nome delle religioni milioni e milioni di persone sono state ammazzate?

Lo so. E pensare che io non mi sono mai occupato di religioni ma di donne e di uomini. Perché le persone sono più importanti delle religioni. E’ la festa che è stata fatta per l’uomo e non viceversa. Voi invece vi affannate e vi agitate per troppe cose, mentre quelle necessarie sono poche. Che senso ha conquistare il mondo intero, se poi perdete la vita e l’anima?

Beh, io non sono tanto malaccio. Altri invece ne fanno di cotte e di crude.

Non giudicare e non sarai giudicato. Perdona e sarai perdonato. Con la misura che usi per misurare, con quella sarai misurato pure tu.

Con te è difficile discutere.

Io non sono mica venuto per portare la melassa e il panettone, ma la spada e la fiamma dell’amore. Invece le persone che si comportano male sono come un sasso che ostruisce un canale d’acqua: non permettono che l’acqua vada a irrigare il campo.

Dimmi una cosa da fare per entrare in Paradiso.

Non parlare mai.

Scusa ma…è impossibile.

E allora prova a dire solo cose buone.

Ci dai un consiglio finale? Tu cosa regaleresti per Natale?

Il miglior dono che si possa fare è portare la propria compagnia a qualcuno che ne ha bisogno. Però non voglio salutarti con una predica, ma con un racconto. Un uomo aveva un campo di cui andava molto fiero. Finchè un giorno, in quel terreno spuntarono dei fiori che non gli piacevano. L’uomo provò e riprovò a estirparli in mille modi. Ma tutti i suoi sforzi furono inutili. Allora mandò un messaggio al re, cui chiese consiglio su come comportarsi. Tempo dopo, gli giunse la risposta: Prova a farteli piacere.

Non l’ho mica capita bene

Pensaci su, magari stasera. E poi fa la cosa più importante.

Quale?

Applicati.

Luciano Comida

Molte delle parole di Gesù sono tratte dal Nuovo Testamento e dai testi cristiani dei primi tre secoli. Se le ho utilizzate bene, il merito è Suo. Se le ho tradite, la colpa è solo mia.

natale…


natale secondo me è inseguire una stella cometa….
sognare di raggiungerla e trovare un mondo pieno d’amore
senza guerre dentro e fuori la porta di casa.
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Gesù piccino piciò,
Gesù Bambino, fa che venga la guerra prima che si può.
Fa che sia pulita come una ferita piccina piciò, fa che sia breve
come un fiocco di neve.
E fa che si porti via la malamorte e la malattia, fa che duri poco
e che sia come un gioco.

Tu che conosci la stazione e tutti quelli che ci vanno a dormire,
fagli avere un giorno l’occasione di potere anche loro partire.
Partire senza biglietto, senza biglietto volare via,
per essere davvero liberi non occorre la ferrovia.

E fa che piova un pò di meno sopra quelli che non hanno ombrello
e fa che dopo questa guerra il tempo sia più bello.

Gesù piccino piciò, Gesù Bambino comprato a rate,
chissà se questa guerra potrà finire prima dell’estate,
perchè sarebbe bello spogliarci tutti e andare al mare
e avere dentro agli occhi, dentro al cuore, tanti giorni ancora da passare. E ad ogni compleanno guardare il cielo ed essere d’accordo
e non avere più paura, la paura è soltanto un ricordo.

Gesù piccino piciò, Gesù Bambino alla deriva,
se questa guerra deve proprio farsi fa che non sia cattiva.
Tu che le hai viste tutte e sai che tutto non è ancora niente,
se questa guerra deve proprio farsi fa che non la faccia la gente.
E poi perdona tutti quanti, tutti quanti tranne qualcuno,
e quando poi sarà finita fa che non la ricordi nessuno.
Francesco De Gregori

smack, buon natale alla mia stella cometa…non fermarti,
non smetterò di seguirti