Antonio Bergamas

«Addio, mia amata mamma…»
lunedì 24 ottobre 1921
«Domani partirò per chissà dove, quasi certo per andare alla morte. Quando tu riceverai questa mia, io non sarò più. Forse tu non comprenderai questo, non potrai capire come non essendo io costretto sia andato a morire sui campi di battaglia… Perdonami dell’immenso dolore ch’io ti reco e di quello ch’io reco al padre mio e a mia sorella, ma, credilo, mi riesce le mille volte più dolce il morire in faccia al mio paese natale, al mare nostro, per la Patria mia naturale, che il morire laggiù nei campi ghiacciati della Galizia o in quelli sassosi della Serbia, per una Patria che non era la mia e che io odiavo. Addio mia mamma amata, addio mia sorella cara, addio padre mio. Se muoio, muoio coi vostri nomi amatissimi sulle labbra, davanti al nostro Carso selvaggio» (dalla lettera scritta da Antonio Bergamas alla madre prima di partire per il fronte). [Cds 1/11/2011]
Per la mia “collezione” di emozioni che mi scuotono il cuore allevato e cresciuto dal mio papà più di quanto io stessa abbia ritenuto possibile.
Amor di patria….idealismo….sono semini che mio papà mi ha piantato nel cuore e continuano a vivere nonostante questo mondo di oggi non sia più il mondo di ieri. Quello che una stretta di mano valeva quanto una firma davanti al notaio. Quello che se davi la tua parola, quello bastava se ci tenevi alla tua dignità…al tuo buon nome.
A chi importa più di cose così piene di polvere?

Antigone

 A proclamarmi questo non fu Zeus, né la compagna degl’Inferi, Dice, fissò mai leggi simili fra gli uomini. Né davo tanta forza ai tuoi decreti, che un mortale potesse trasgredire leggi non scritte, e innate, degli dèi. Non sono d’oggi, non di ieri, vivono sempre, nessuno sa quando comparvero né di dove. »
(Antigone, vv. 450-457)

messaggio ai giovani :-)

 Regola 1: La vita non è giusta, è meglio farci l’abitudine in fretta.

Regola 2: Il mondo non ha nulla a che fare con stima di voi stessi. Il mondo si aspetta che riusciate in qualcosa prima di sentirvi bene con voi stesso.

Regola 3: non guadagnerete $ 60 000 all’anno quando uscirete dal liceo. Non sarrete Vice-Presidente della società con tanto di auto aziendale con tanto di telefono incorporato prima di meritarlo.

Regola 4: Se pensate che il vostro insegnante è duro, aspettate di avere un padrone e vedrete.

Regola 5: Far cuocere degli hamburgers non insulta la vostra dignità (lavorando al MacDonalds! I vostri nonni avevano un termine diverso per definirlo : opportunità.

Regola 6: Se vi annoiate e non sapete cosa fare non è colpa dei vostri genitori. Quindi smettetela di lamentarvi, ma imparate a partire dai vostri errori.

Regola 7: Prima che voi nasceste, i vostri genitori non erano così noiosi come ora. Sono diventati così a furia di pagare i vostri conti, pulire i vostri vestiti e a forza di sentirvi quanto siano o meno buoni genitori. Quindi, prima di tentare di salvare la foresta vergine dai parassiti della generazione dei vostri genitori ‘, iniziate piuttosto a pulire la vostra camera.

Regola 8: Le scuole con un nuovo approccio didattico pussono avere eliminato le etichette di “vincitori” e “perdenti”, ma nella vita reale non è così! In alcune scuole hanno eliminato i voti sotto alla media e vi vengono date tante possibilità per trovare la risposta desiderata. Questo è lontanissimo dalla vita lavorativa e sociale!

Regola 9: La vita non è divisa in trimestri. Bisogna lavorare anche d’estate e pochi sono i datori di lavoro interessati al vostro sviluppo personale. Lavorateci su da soli nel tempo libero.

Regola 10: La televisione non è la vita reale. Nella vita reale, la persone devono correre a lavorare.

Regola 11: Siate gentili con i secchioni. È molto probabile che un domani vi ritroviate a lavorare per uno di loro!

(discorso di Bill Gates a degli studenti)
Dal Web:
http://www.dilia.it/6varie/66perle_storie.html#

una risata…il lupo e la nonna!!!

Proprio recentemente riflettevo che è tanto che non mi capitava una bella risata.

Sorridere si, anche tanto. L’ho desiderato ardentemente e l’ho fatto. Prendere la vita con un sorriso, trovare il lato buono di ogni cosa che capiti, essere portatrice sana di resilienza.

Invece ieri pomeriggio mi è scappata una bella risata.

Eravamo in quattro e giocavamo a Taboo….maschi contro femmine.

Toccava a me indovinare la parola e la mia compagna di gioco mi fa: se la mangia il lupo.

Ed io: la nonna!

e lei con uno sguardo semi disperato mi fa …no, non la nonna!!

Ed io: Cappuccetto rosso!!!

e qui sono tutti e tre esplosi nelle risate, del tempo non ce ne importava più niente perché nel frattempo lei mi fa: la pecora!!!!

ecco….ho cominciato a ridere, ridere…ridere come non mi accadeva da tempo ed è stata una bellissima sensazione liberatoria.

la mangia il lupo

la nonna hahahahahhahahahahah

Mi sa che davvero ho l’animo di una bambina hahahhahah…

caro diario serba in memoria questa risata e speriamo che ne arrivino altre!!!!

 

ridiventare donna….

…..credo stia accadendo….sto ridiventando donna!!!!! 🙂

a volte i miracoli accadono….dopo un incendio che brucia tutto rinascono erbe e fiori, ed alberi…profumi e colori.

la vita torna a vincere

profumo di sera

Eccomi qui….con una bellissima sensazione di aspettativa di …felicità…di qualcosa di bello che deve accadere, profumo d’amore in questa serata che nel mio cuore è magica. Magica per i ricordi di Harley Davidson…magica per le foto ammirate del viaggio della mia amica che mi ha fatto sognare, che mi ha fatto respirare la sua felicità di un nuovo splendido fiorente dolcissimo amore. Che bello, che meraviglia sentirla raccontare dei gesti tenerissimi che lui le regala. E immensamente bello vedere l’amore che splende negli occhi della mia amica.
Perché amore è amare, non essere amati. Amore è quella meraviglia che ti fa brillare gli occhi e camminare ad un metro da terra. Che ti fa amare tutto della vita. Ed io amo la vita in un modo che è difficile da esprimere….da comunicare e trasmettere.

Amo le fresche carezze del vento la sera, amo il cielo del tramonto con i suoi colori, amo le foglie ed i fiori che mi sono comprata domenica per il soggiorno. Amo il sorriso della mia amica che mi ha invitata da lei stasera a mangiare un’insalata mista….amo la mia macchinina anche se “vivere” per strada l’ha ridotta ad una sfruttata donnina di strada…maltrattata e rovinata.

Amo tutto….e non so cosa c’era stasera nell’insalata ..ma mi sento piena di gioia e ….questo presentimento di felicità che forse nasce proprio da me stessa….da questo sentimento d’amore universale che nutro e mi nutre.

Che bello!!!Buonanotte mondo, smackkkkkkkkkkkkkkkk 🙂

agosto

Agosto è un mese che mi è molto caro…perché è il mese nel quale ho più tempo per me….le ferie mi concedono giorni nei quali posso fare le mille cose che restano sospese tutto l’anno.

Agosto è un mese che mi è molto caro perché è il mese che ho più tempo per conoscere persone, parlare, chiacchierare…fu il mese nel quale conobbi Franco in una chat….ci passavo il tempo e lo “incontrai” per un gioco del destino, uno strano gioco del destino visto che lui non è portato al mondo di internet…non ama le chat, non usa facebook…insomma…fu un vero caso che ci fece incontrare.

Era un giorno di fine agosto 2003….e fu subito attrazione umana e simpatia. Nessuno scambio di foto o descrizioni…solo chiacchiere, racconti di vita, sfoghi di entrambi sulle nostre vicissitudini dell’allora presente e passato. Sintonia…basata sulla reciproca curiosità e disponibilità. Io c’ero per lui, lui c’era per me.

Fu un periodo strano. Allora non mi rendevo conto quanto lui stesse diventando importante per me. Sottovalutavo la sua presenza nella mia vita, la davo per scontata…perchè lui non mi faceva mai pesare nulla. Tutto quel che dicevo o facevo – tranne rarissime occasioni nelle quali mi arrivano delle sue critiche o consigli – era condiviso anche da lui.

Ed io ricambiavo….e chi dimentica tutti gli sfoghi del venerdi sera? quando mi raccontava dei suoi batticuori per una che gli piaceva….ed io gli raccontavo delle mie sofferenze per il famoso MV che mi faceva soffrire.  Quante chiacchiere, quante parole…quanta sintonia. Ed ora….oggi ho raccolto tutte le cose di Piccola Freccia quando era piccolo. Per ventanni non sono riuscita a separarmene.

Tenevo quelle magliettine, tutine, scarpine fatte a mano di lana, camicioline ….perché nel mio cuore c’era il desiderio profondo di un altro/altra figlio/figlia.

Sono qui adesso….vorrei essere forte, invece piango. Che piango a fare? E’ che sono una ricottina. Fiumi di lacrime perchè sto togliendo cose che non si utilizzano da venti anni per fare spazio a cose nuove dato che Piccola Freccia è cresciuto e di roba ne ha a vagonate.

Non ho più posto….ma…non è solo per necessità. E’ il desiderio di rinnovamento che mi ha colpita quest’anno.

I primi quattro giorni di vacanza li ho utilizzati per seguire i lavori di ripulitura delle pareti della cucina e del bagno….e sono felice di vedere questi due ambienti di casa rinati.

Adesso tocca alle camere, quanto meno con una riorganizzazione visto che non è prevista la ripulitura.

Ma soffro la mancanza di Fra’ al mio fianco. La soffro molto. Stringo i denti, cerco di razionalizzare, ….ma dopo 9 anni che razionalizzi…

che capisci, che perdoni, che aspetti, che credi, che preghi, che sopporti, che spremi il tuo cuore di donna innamorata in tutti i modi possibili per trovare forza per te e lui….dopo nove anni hai bisogno che qualcuno ricarichi te.

Perché è troppo tempo che non mi sento dire “ti amo”, mi piaci, non vedo l’ora di vederti, come è bello tenerti tra le braccia.

No….troppo tempo.

Troppi messaggi pieni d’amore inviati che sono rimasti senza risposta.

Troppi “non so cosa voglio” mentre nel frattempo faceva esattamente quello che voleva e non faceva quello che non gli andava.

Si…le lacrime continuano a scendere copiose. Fa male scrivere queste cose. Fa male come riaprire una ferita che ha fatto la crosta ma sotto è ancora malata. Il mio cuore è danneggiato ed infiammato…..e lui adesso non è con me.

Non c’è una parola per me.

Eppure siamo rimasti amici, almeno abbiamo, ho, tentato. Allora…cara la mia Angela, se oggi lui non è al tuo fianco…fatti coraggio.

non so se sei ancora fragile nei suoi confronti.

non so se potresti innamorarti di nuovo di lui al primo sorriso che ti fa, al primo complimento che torna dopo anni.

Non lo so. Non lo so più…perchè mille milioni di volte mi sono detta che era finita. Ogni santissima volta credendoci con tutta me stessa.

Ogni volta esausta, sfinita. Poi per qualche strano misterioso meccanismo…mi reinnamoro di lui come se non avessi mai sofferto a causa sua.

Il cuore non ha memoria, purtroppo.

Ma le sue orecchie che ascoltano altre donne e non me….Angela…te le ricordi?

Ma i suoi occhi che guardano altre labbra da baciare o altri occhi da ammirare e non i tuoi…Angela….te li ricordi?

Ma le sue dita che sfiorano un’altra pelle, che lavorano incessantemente per altre persone e non muovono un dito per te….Angela…te le ricordi?

Le lacrime hanno smesso di scendere….un piccolo folle pensiero mi ha fatto sorridere. Anni fa ero talmente demoralizzata, talmente ferita, talmente afflitta che dissi a tutti quelli con i quali parlavo di lui: se tra un anno sto ancora con lui è Amore. Non c’è altra spiegazione se non la pazzia dell’amore che ti fa morire sulla croce per l’altro.

Ecco…..sorrido….è passato più di un anno da allora….ed io ancora penso a lui ogni secondo della mia vita.

Penso a lui ogni passeggiata che faccio e lui non c’è, ogni volta che faccio la spesa, ogni volta che vedo qualcosa di bello o di brutto, ogni scena romantica alla tv. Penso con rabbia, penso con amore, penso con simpatia, con desiderio di amicizia, con la voglia solo di ricevere una telefonata o un sms talvolta.

Agosto…..agosto di undici anni fa tra pochi giorni ti conoscevo…ma non sapevo come avresti cambiato la mia vita.

 

Davanti ad una Donna

Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:
in piedi, Signori, davanti ad una Donna.
(William Shakespeare)

E non bastasse questo, inchinatevi ogni volta che vi guarda l’anima,
perché Lei la sa vedere,
perché Lei sa farla cantare.
In piedi, Signori, ogni volta che vi accarezza una mano,
ogni volta che vi asciuga le lacrime come foste i suoi figli,
e quando vi aspetta, anche se Lei vorrebbe correre.
In piedi, sempre in piedi, miei Signori,
quando entra nella stanza e suona l’amore
e quando vi nasconde il dolore e la solitudine
e il bisogno terribile di essere amata.
Non provate ad allungare la vostra mano per aiutarla
quando Lei crolla sotto il peso del mondo

Non ha bisogno della vostra compassione.

Ha bisogno che voi vi sediate in terra vicino a Lei
e che aspettiate che il cuore calmi il battito, che la paura scompaia,
che tutto il mondo riprenda a girare tranquillo.
E sarà sempre Lei ad alzarsi per prima
e a darvi la mano per tirarvi su
in modo da avvicinarvi al cielo,
in quel cielo alto dove la sua anima vive
e da dove,
Signori,
non la strapperete mai.

trovato nel web, Hiyya, non so se l’attribuzione a W. Shakespeare sia corretta….ma so che dedico questo testo ad un uomo di nome Franco, e … a tutti gli uomini che hanno donne tra le mani e non capiscono che dono prezioso hanno ricevuto.

 

 

il mio augurio per Ferragosto

Esprimere l’arte del saper vivere….

Avere gli occhi di chi ne ha passate tante

ed il sorriso di chi le ha superate tutte.

(Sonne Suavis)

ama la vita perchè è l’unico regalo che non riceverai due volte!

buon ferragosto mondo, smackkkkkk

ci fu un tempo…

Ci fu un tempo che tessevo….

tessevo in questo luogo le parole, una dietro l’altra che sgorgavano dalla mia mente veloci come veloci nascono ricami e pizzi dalle mani esperte di donne innamorate del loro lavoro.

Tessevo leggerissimi pezzi di parole di stoffa, delicati…. impalpabili tra le mani come sete leggere…li rileggo e mi percepisco lontana da quella me stessa.

Se oggi ritrovassi forza e volontà di tessere brandelli di pensieri…verrebbero fuori tenaci pezzi di cotone robusto, non sete leggere.

Oppure la mia seta è talmente piena di buchi e rattoppi, di sfilature della trama, di macchie, di strappi ricuciti che è divenuta pesante.

Sto cucendo su me stessa un nuovo abito, mai indossato prima.

E’ fatto con nuovi pezzi di stoffa e vecchi rattoppi…perché non voglio cancellare la mia storia.

Io amo la storia….è nei miei capelli bianchi, è nelle mie rughe intorno agli occhi…è in quei tanti battiti del cuore accellerati, ma come il ricambio delle stagioni porta nuove gemme sulla stessa pianta, così io debbo rinascere nuova dalla vecchia me stessa.

Nuove gemme su un vecchio tronco pieno dei segni del tempo.

E chissà….magari nascerà di nuovo un fiore dai petali leggeri…che si farà portare via dal vento.

Adesso in me una cosa è rimasta leggera: il sorriso.

Ed una certa dolcezza che timidamente riaffiora talvolta…tra un bel pensiero nuovo ed un bel ricordo dei giorni che furono.

presente e passato di ciascuno di noi sono sempre legati….il bene ed il male,

il bello ed il brutto….

camminano con noi …semplicemente perché tutto questo siamo noi.