domenica

guardo dalla finestra della vita.

ho appena chiuso il telefono dopo aver parlato con mia madre. solita conversazione….che mi sovraccarica ulteriormente (già stavo un po’ da schifezza per fatti miei…) …..ma fa parte di tutto ciò che la vita comporta. mezz’ora di recriminazioni e sfoghi su tutto ciò che non le va bene, dolori fisici inclusi. ormai sono mesi che a parte pochi momenti particolarmente buoni è così….come se io invece avessi tutta la vita che fila come una meraviglia e con una bacchetta magica potessi risolvere anche i suoi veri e presunti problemi.

si può prendere le ferie dal mestiere di figlia?

non ho scelto da che persone nascere, non ho scelto luogo e data.

ma da qualche parte – forse – era scritto che dovessi nascere …e vivere…semprechè non sia veramente solo un insignificante prodotto del caso.

e vivere significa …cosa? per noi italiani, cristiani….forse per tutti per la verità…c’è

ben definito sempre l’elenco del devi e non devi.

regole e leggi da rispettare. comandamenti.

e con questa mano dai.

ma dov’è scritto quel che ti spetta? cosa puoi esigere dalla vita?

dignità? amore? amicizia? cibo ed una casa? un lavoro? l’amore e la comprensione di una madre?

no, non puoi “pretendere” niente.

se non hai cibo..hai il dovere di non rubarlo.

ecco…ti rimane il diritto di cercare un lavoro…e se non lo trovi…ti rimane il diritto di morire di fame.

perchè questo mondo senza amore è a questo che ci porta.

o a pretendere/prendere ciò che vogliamo…in una sorta di giungla nella quale il più forte prende ciò che vuole…o se non ce la fai…..finisci ai margini del mondo.

ti arrendi.

il “mi accontento” in questi ultimi anni è diventato più difficile a causa della crisi economica.

adesso parli con la gente….e le ferie cominciano ad essere messe in discussione dai più. e magari aspetti un po’ prima di farti il cellulare nuovo. questo soprattutto per chi ha famiglia, figli da mantenere.

parli con il negoziante….ed è in crisi perchè non vende. Non vende perchè una maglietta al negozio costa almeno 25 Euro…e il cinese nel suo negozietto o sulla bancarella te la vende a 5. E dove la compri tu la maglietta? ……non scherziamo….dal cinese. c’è poco da fare. tutti dovremmo cambiare, tutti se ci vogliamo salvare.

il produttore italiano (ma esiste ancora qualcuno che produce in italia? e chi ci lavora?

il figlio della vicina o l’extracomunitario?) dovrebbe contenere i costi. finiti i tempi delle vacche grasse…tutti ci dobbiamo accontentare della vacca magra.

a parte i soliti ricchi…che come storia insegna….con le guerre e la recessione diventano più ricchi di prima.

io da brava italiana con modo d’essere e di pensare certificato…..mi sto organizzando per risparmiare.

al lavoro stiamo tenendo duro, abbiamo ridotto le competenze per i clienti in maggiore difficoltà, stiamo cercando di ridurre  i tempi di incasso fatture….in pratica pagami meno ma pagami….

ci pare l’unica strada da tentare per sopravvivere.

e speriamo che …..domani qualcosa cambierà in meglio. speriamo…sperare sempre e comunque! 🙂

e magari…qualcosa di bello e buono può anche capitare…no???

SIIIIIIIIIIII!!!!!

🙂

smackkkkkk (bacio gratis a tutti belli e brutti)

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