una sedia vuota, ma coperta di fiori.
fiori…li ho sempre amati, fiori e piante.
e tramonti rosso fuoco….
sono belle le cose che ti piacciono Angy, non devi sentirti così
banale..si, sono cose semplici…ed è bello che ti piacciano.
certo…bello amare anche altre cose, avere altre passioni…
ma non vuol dire che tu debba ritenere la tua vita vuota o stupida o banale.
tu ti entusiasmi per tutto…sia per le piccole che per le grandi cose,
pensa come sei fortunata….c’è chi non apprezza la bellezza di un cielo al tramonto, c’è chi non si ferma stupida ed assorta in mezzo alla strada alla ricerca di un profumo che invade l’aria e si mette a cercare come se cercasse l’oro degli inca per poi scoprire che quel profumo proviene da un albero di mimosa nascosto tra altri mille e guarda con occhi colmi d’ammirazione i mille piccoli soli che illuminano i rami e si sente bene, e ringrazia Dio per tanta bellezza.
non hai bisogno di un cellulare ultimo modello per sentirti felice…certo…hehehhheheheh…certo, saresti più felice, ma ti fai bastare quel che hai e se ti avanzano due euro…c’è chi ne ha bisogno.
un bacio Angy…accomodati tesoro, rilassati, i giorni passano ed andrà sempre meglio.
lui è con te..tutti coloro che hai amato sono con te (foglie del mio albero).
smack

nove giorni

Michele Zarrillo rivisto da Angela:
Nove giorni che ti ho perso
quanto freddo in questa vita.
ma tu non mi hai cercato più…
troppa gente che mi chiede
scava dentro la ferita
e in me
non cicatrizzi mai
faccio male anche a qualche amica
che cerca di aiutarmi come può
ho giurato di ascoltarle
ma tradisco loro e me
perché quando tu sei ferita non sai mai
oh mai
se conviene più guarire
o affondare giù
per sempre
amore mio come farò a rassegnarmi a vivere
…ci stò provando..ma tu…torni sempre tu…
e proprio io che ti amo ti ringrazio
perchè mi stai allontanando e distruggendo
Nove giorni che ti ho perso
mille lacrime cadute –
ed io
inchiodata a te
tutto e ancora più di tutto
per cercare di scappare
ho provato a disprezzarti (non sai le volte che ti penso piena di rabbia)
a tradirti a farmi male (…..e poi non si contano le lacrime)
perché quando tu stai annegando non sai mai
oh mai
se conviene farsi forza
o lasciarsi andare giù
nel mare (mare…prese l’onda e l’abbracciò.
Maria marea sotto il mare c’è sempre più mare
e di più. Maria marea affondare è un po’ come volare
e di più, e di più…)
Amore mio come farò a rassegnarmi a vivere
e proprio io che ti amo ti ringrazio
perchè mi stai aiutando a distruggerti e dimenticarti.
Se un giorno tornerò nei tuoi pensieri
mi dici tu chi ti perdonerà (io…?)
di esserti dimenticato ieri
quando bastava stringersi di più
parlare un po’
…da quando è arrivata lei nella tua vita, non mi hai più parlata di nuovo
davvero…lo capisco solo ora. C’era sempre lei…anche quando mi dicevi che ero io la Tua donna….e quanto – quanto – quanto fa male…tu non lo sai.
sai che ti amo? si che lo sai…lo sò che lo sai, è precisamente per questo che mi tieni lontana…ed io devo rispettare la tua scelta.
non ti renderò più difficile fare quel che hai deciso di fare, non ti cercherò più, anzi…cercherò di aiutarti cercando di perderti nella mia mente, di chiuderti in un piccolo cassettino di ricordi che poi si coprirà di polvere……Dio quanto ti amo.
ma lo sai che quando lo dico mi sento così strana….ma così strana?
lacrime grandi come bolle di sapone, il cuore che pare raddoppiarsi in mezzo al petto…
lo sò..un giorno tutto questo passerà…lo sò.
mille pensieri su di te..mille ricordi oggi che mi fanno sorridere…tu che mi porti il caffè a letto, il giro turistico della città più veloce che la storia ricordi, tu che mi vieni incontro a Livorno e poi mi dicesti “eri bellissima” ed io quando vidi te…pensai che eri l’uomo più bello al mondo…..ma tu eri già con lei.
è giusto così…non era giusto allora.
tu con lei…ed io qui.
così è giusto.
io che aspetto che mi passi, e soffro…tu con lei e mi fai fuori dalla tua vita.
ecco…ora è tutto come doveva essere quasi due anni fà.
ci abbiamo messo due anni a capirlo…ma…dicono meglio tardi che mai.
ed ora….la vita, quella che tutti dicono sia la mia vita…mi chiama.
ma com’è che io mi sento viva pensando a te?
che fortuna immensa amare…che fortuna immensa.

sarà che sei il mio canto libero


cosa sarà dei miei pensieri trascorsi mille istanti, mille giorni?
ci sarai ancora? farai capolino tra un cappuccino ed un tg?
certo è che oggi torni a farmi visita molto spesso
ed ancora mi regali mille emozioni.
rabbia, voglia di riscatto, voglia di parlarti…tanta, più o meno nella stessa quantità di cui sò che poi potrei pentirmene.
e amore, ricordi fatti di dorato miele tiepidamente fuso nei quali immergermi è dolcissimo.
mi hai fatto male, non mi aveva mai nessuno ferita come te.
avevo conosciuto il sapore amaro del tradimento di un’amica, avevo conosciuto il dolore e la malinconia di un amore finito, avevo conosciuto la necessità della durezza di dover voltare le spalle a qualcuno che mi amava…ma non avevo ancora conosciuto l’angoscia cupa dell’essere abbandonata da una parte di te che ti tradisce, ti rinnega.
eppure ciò non toglie che mi hai amata come mai nessuno prima d’ora, perchè tu sei fatto così.
ho sempre odiato il qualunquismo…ma con te è impossibile provarci.
tu sei assolutamente unico…e più passano i giorni, più cerco altri pensieri che mi distolgano da te più evidente appare la “meraviglia che hai sempre rappresentato per me” …queste stesse parole me le scrivesti un giorno tu…dedicandole a me.
cosa provi oggi per me non lo sò.
indifferenza? rabbia? voglia di dimenticarmi? non esisto più?
non ne ho idea.
ma sò cosa provo per te.
perchè….se una persona ci ha toccato il cuore ci resta tatuata nell’anima.
per me è sempre stato così.
sarà perchè come mi dicono tutti sono una persona vera, che mette in gioco tutta se stessa? non lo sò. Sò che ci sei in me….miele e fiele.
e non ti rinnego e non lo farò mai.
certo…ci sono attimi nei quali mi dico che non vorrei sentirti più per tutto il resto della mia vita, che è la soluzione più saggia.
ma momenti in cui darei un anno di vita per poterti dare una carezza o guardarti. Poi penso a quel che mi hai detto l’ultima volta…e come un cagnolino sbattuto fuori di casa…guardo per l’ennesima ultima volta quel portone dietro il quale c’è ciò che amo…mi giro e vado via.
quante volte ancora tornerò dietro quel portone a guardarlo, annusarlo, pregando che per caso o per scelta si apra di nuovo?
non lo sò. mi hai detto che devo “rassegnarmi”.
sò che devo vivere senza te, l’ho capito, era questo che intendevi?
ma non chiedermi di non amarti…non dipende da me.
sei la mia gioconda
sei lo tsunami
sei la mia Atlantide
sei la pietra angolare
sei il terremoto che mi ha abbattuto
sei la gioventù ritrovata
sei le mille pazzie che abbia fatto insieme
sei la percezione del paradiso
sei lo Stige che ho attraversato
sei il Giuda della mia vita…mille baci che mille volte mi tradivano
sei il velluto di notti stellate, le stelle eravamo noi due
sei il languore che resta dopo aver sognato ed aver visto il sogno svanire
….sei la mia Ottava meraviglia.
per te non sono niente, chissà….
tu sei – il mio canto libero.
In un mondo che
non ci vuole più
il mio canto libero sei tu
E l’immensità
si apre intorno a noi
al di là del limite degli occhi tuoi
Nasce il sentimento
nasce in mezzo al pianto
e s’innalza altissimo e va
e vola sulle accuse della gente
a tutti i suoi retaggi indifferente
sorretto da un anelito d’amore
di vero amore
In un mondo che – Pietre un giorno case
prigioniero è – ricoperte dalle rose selvatiche
respiriamo liberi io e te – rivivono ci chiamano
E la verità – Boschi abbandonati
si offre nuda a noi e – perciò sopravvissuti vergini
e limpida è l’immagine – si aprono
ormai – ci abbracciano
Nuove sensazioni
giovani emozioni
si esprimono purissime
in noi
La veste dei fantasmi del passato
cadendo lascia il quadro immacolato
e s’alza un vento tiepido d’amore
di vero amore
E riscopro te
dolce compagna che
non sai domandare ma sai
che ovunque andrai
al fianco tuo mi avrai
se tu lo vuoi
Pietre un giorno case
ricoperte dalle rose selvatiche
rivivono
ci chiamano
Boschi abbandonati
e perciò sopravvissuti vergini
si aprono
ci abbracciano
In un mondo che
prigioniero è
respiriamo liberi
io e te

ricominciare

ricominciare a vivere…..sembra facile.
quando lui era tutta la tua vita…sembra facile.
quando lui era il primo pensiero del giorno
quando lui era l’ultimo pensiero del giorno
quando lui era il raggio di sole, l’ossigeno, il sogno divenuto realtà
e …ti risvegli un brutto giorno e tutto ciò non c’è più…
devi ricominciare.
ricominciare da meno di zero e riscrivere la tua vita non avendo nessuna idea in testa su cosa scrivere.
sembra facile
non lo è per niente.
e tutti a dirti che il tempo ti aiuterà….certo, sarà così…per il momento più passano i giorni e più mi rendo conto che lui mi manca, che lui non mi cerca.
ed io alterno momenti in cui questa assenza è dolorosa, bruciante a momenti nei quali vince la necessità di dimenticare per non soffrire.
cerco di fare altro, di pensare ad altro….certo, sono solo 4 giorni che non ci sentiamo, venerdì c’è stato il nostro ultimo, doloroso colloquio.
doloroso? no…non è l’aggettivo giusto, l’aggettivo giusto in questo caso è brutto.
non avrei voluto, tu meno di me…ma così è andata.
ora una nessuna centomila vivrà del tuo ricordo.
non sò portare rancore…non ci riesco, niente da fare.
mi dura una giornata, forse due…poi mi passa.
mi hai trattata malissimo, letteralmente quasi scacciata dalla tua vita dopo tutto….ma….eccomi qui…a ritrovarmi a pensarti con dolcezza.
no, tranquillo….non ti cercherò.
ma ….pensarti con dolcezza mi fà stare bene, mentre cerco di ricostruire la mia vita.
mi sono messa a riprogrammare il mio futuro, fare il punto sulle mie finanze, cercare nuovi contatti, nuovi interessi….altri pensieri che mi distolgano da te.
va benino…ma quando torni….le emozioni sono sempre forti.
forte rabbia talvolta, quasi nuovo amore altre volte.
nuovo…nuovo perchè solo mio.
solo mio.
a te non appartiene più.
è come se io suonassi una mia chitarra solo per me…le emozioni sono solo mie.
ricominciare….non è facile, ma lo farò.

non dire “non ho tempo”


Non dire: «non ho tempo»
quando senti pronunciare il tuo nome.
Non dire: «non ho tempo»
a una mano tesa, a uno sguardo che implora
potresti essere anche tu.
Non dire: «non ho tempo»
a una vita infranta sullo scoglio dell’indifferenza.
Non dire: «non ho tempo»
quando ascolti cantare la pace
e ti si chiede in prestito la voce, l’impegno.
Non dire: «non ho tempo»
quando c’è un pianto da asciugare
un dolore da condividere e la giustizia per cui morire.
Non dire: «non ho tempo»
quando bussa il sole alla finestra per dirti: vieni fuori!
e la pioggia ti chiede di danzare con un folle.
Non dire: «non ho tempo»
quando ti chiedo di restarmi accanto
di ascoltarmi senza darmi soluzioni a tutti i costi
e istruirmi non da maestro ma da fratello.
Non dire: «non ho tempo»
perché il tempo non ti appartiene.
Non dire: «non ho tempo»
altrimenti che ne sarà del tuo tempo?
Non dire: «non ho tempo»
perché avrai perso il tuo tempo.
Non dire: «non ho tempo»
perché avrai l’eternità in dono.
Non dire: «non ho tempo»
non dire…, non dirlo mai!
(Pasquale Brizzi)

bellissima….un canto contro l’indifferenza che uccide il nostro mondo.
un bacio da me a voi.
smack

ciao Angela, come stai?

–Ciao Angela, come stai?
–Come stò? come stai tu piuttosto, da quando la tua dottoressa ti ha detto che quando hai bisogno di aiuto non devi rifugiarti nel telefono e chiamare tutti quelli che hanno la pazienza di starti a sentire ma devi “virtualmente” chiamare te stessa…bhè da allora ogni tanto mi cerchi quando sei stata parecchio giù e poi…per risollevarti vuoi sforzarti a razionalizzare…quindi eccomi qui…sfogati pure, dimmi cosa c’è che non và stavolta.
–ok….mi hai beccata…si ti stò cercando perchè ho bisogno di te, ovvero di me, ne ho tanto tanto bisogno. Mi sento sola, tanto. I famosi momenti nei quali mi sommerge la paura della solitudine come se fossi la bambina che si perde in un posto sconosciuto e pieno di gente che le fà paura. smarrimento, paura….tutto questo mi sommerge e mi fà perdere il controllo della mia vita, ho bisogno di ritrovare coordinate… dai…prendimi per mano, indicami una strada per uscire da questo posto che mi spaventa…e speriamo che se non proprio l’ultima volta che mi capita, almeno capiti sempre più di rado.
–Va bhè…ma insomma…in concreto che ti è successo stavolta?
–ops…scusa…ok…giusto. devo attenermi ai fatti e non lasciarmi andare ai miei soliti voli pindarici. ieri io e F abbiamo parlato…mi ha confermato più o meno palesemente che io non faccio parte della sua vita e che tornando a casa la sua donna è lei. ecco….lei. capisci? tu sai cosa significa questo per me. è difficile accettarlo, accettarlo ora, in questo modo, e dopo tutto quel che è avvenuto in questi quasi 2 anni….è difficile.
–lo sò, ti capisco, hai ragione…anzi…la domanda è come hai fatto a reggere tutto fino ad oggi, anzi, lo sò…sei una persona forte, quando credi in qualcosa sei come un trattore…parti e non ti si ferma più.
–infatti, ed io in lui ci credevo, sai quanto. Ma eccoci qui oggi. Il sogno è finito, pensavo di essere l’eccezione che conferma la regola, quella che non si arrendeva e vinceva come nei più bei film d’amore…invece..eccomi qui, da sola, come normalmente finiscono i cattivi dei film…anzi…dirò di più…forse per quelli lassù veramente la cattiva sono io, la rompipalle, la matta, quella che pretendeva sempre…e poi…bhò..chi lo sà? anche il discorso che mi ha riportato sul suo lavoro e che io avrei fatto con M…è tutto così assurdo…
–ok….va bhè…lasciamo perdere i film carissima. Eccoci qui, hai passato la mattinata a piagnucolare, e tuo figlio a vedere la tv. Ce la vogliamo smettere per favore?
–si…lo sai, in settimana già và molto meglio, …al lavoro riesco ad essere concentrata, non stò più 24 ore al giorno a pensare a lui. certo…il fine settimana è più dura, molto più dura.
–bene, la mattinata è andata. Ora devi fare così: pensa a sistemare casa e a fare le mille faccenduole importanti che hai trascurato. Sò che vorresti mille spiegazioni da lui, ieri hai provato ad accennargli che ne avresti voluto parlare in futuro e lui ha attaccato per non doversi difendere. Come ti ha detto? la tua richiesta alle sue orecchie è risuonata come una minaccia. Certo…per chi sà di essersi comportato in un certo modo…dover affrontare se stessi è come chiedere a Dorian Gray di ammirarsi nel dipinto che lo ritrae….non potevi aspettarti che ne fosse lieto e che fosse così felice di parlare del passato. Per lui la soluzione migliore è metterci un punto, come se non fosse accaduto nulla e tu…tu…dovresti sorridere come una scema e far finta – come una deficiente – di non capire, di non vedere che lui vive la sua vita con l’altra.
–Hai ragione…ma era un lavoro che avremmo fatto insieme. Non stò mica a dire che io sono stata una santa e loro due diavoli. Anch’io ho commesso degli errori, solo che vorrei capire cosa ho sbagliato, imparare e non sbagliare più, dovrebbe essere così che funziona, giusto?
–…lascia stare, dai retta a me, anzi…dai retta a tutti quelli che da 2 anni ti dicono di lasciar stare e poi…cavoletti…ormai che senso avrebbe? vuoi davvero fare la rompiscatole come ha sempre asserito lei? allora ha ragione lei…sei tu che non vuoi capire e lo costringi a comportamenti illogici e conflittuali, cavoli, lascialo respirare! Così sembra che ti diverti a torturarlo…ed entrambe sappiamo che non è così. Ok…ieri hai cercato dei chiarimenti, lui è contrario, mica puoi obbligarlo, certo…sarebbe giusto, corretto…ma …aò, non lo puoi pretendere, spero che tu sia d’accordo.
–si, hai ragione…ma è così difficile.
–nessuno ha mai detto che sia facile, ma devi farlo.
–stai pensando quel che penso io adesso?
–si, adesso stai meglio, hai le idee più chiare e vorresti cliccare la x in alto e cancellare tutto senza postarlo, fallo se vuoi.
–lo sai, non lo farò. talvolta l’ho fatto, stavolta non lo farò, anche se ho capito che mostrare se stessi è pericolosissimo, mostri i tuoi punti deboli, le tue difficoltà e chi ti vuole far del male sà benissimo dove colpire…ma….ecco….forse non cancellarlo è un buon segno.
vuol dire che credo ancora ci sia del buono al mondo, che in un futuro che mi auguro molto prossimo possa rileggere questo post e farmici delle grasse risate sopra dicendomi: “aò…ma ero proprio mezza matta…ahahhahahah, meno male che mi è passata” e ultima cosa cosa, forse la più importante per chi scrive un blog: comunicare qualcosa al mondo.
se ci fosse anche solo una persona che legge questo post, che si sente sola come me, che ha sofferto come me, e che …magari adesso si sente un po’ meno sola perchè ha trovato un’altro essere al mondo nella sua stessa difficoltà…bhè…tutto questo serve a qualcosa.
–hai ragione Angy, non sò se mi fai venir voglia di mettermi a ridere a crepapelle o di mettermi a piangere…ma qualcosa in questo tuo discorso semifolle mi pare sensato..ora però corri a darti da fare, ok?
–ok!!!! grazie, ti voglio bene.
–smackkkk
— 🙂

il viaggio…


riprendo il mio viaggio,
con le mie certezze,
con il mio ritrovato orgoglio,
con le mie paure ed i miei dubbi.
una cosa è certa: sono fiera di me.
fiera di averti amato davvero…ogni secondo
anche nel dolore e nella rabbia
fiera di andarmene a testa alta
nonostante le tue parole di oggi
mi abbiano fatto capire quanto è grande
la distanza che ci separa…
quanto di me tu hai perso, hai dimenticato.
ma io no.
mi ero smarrita, avevo smarrito me stessa
ma adesso…
adesso
mi sono ricordata chi sono
e mi piaccio.
mi piace la mia schiettezza
mi piace la mia sincerità
mi piace la mia ingenuità
mi piace la mia rabbia dignitosa
mi piace il mio credere nel rispetto che devo ed esigo dagli altri
mi piace pensare che se mi piacessero tutti, forse mi piacerei di meno io
mi piace pensare che riconosco quando sbaglio, chiedo scusa ed imparo dai miei errori
mi piace pensare che sò perdonare, ma sò anche dire basta
mi piace sapere che non sono una persona superficiale come altri
mi piace sapere che prima di giudicare qualcuno e farlo fuori dalla mia vita
lo ascolto e gli dò la possibilità di spiegarsi
mi piace pensare che troverò la forza di ricominciare
mi piace pensare che oggi ti sei sentito “minacciato” da una mia richiesta di un colloquio e che quindi non hai capito niente di me, anzi…ti sei dimenticato chi sono.
mi piace pensare che ti voglio ancora bene ma stavolta se vorrai dovrai essere tu a cercarmi.
mi piace sapere che aveva ragione la mia psicologa: sono molto meglio di come solitamente mi vivo.
mi piace sapere che ho imparato a perdonare me stessa
mi piace sapere che sono come sono.